Sulla questione sollevata dall'avvocato Bennicelli relativa a presunte incompatibilità i dem chiedono le carte e risposte da Ruggiano
Caso Ranchicchio, il Pd attacca il sindaco Ruggiano. Accusato di non dare risposte sulle presunte dichiarazioni mendaci del suo assessore al momento della nomina, e di menare “il can per l’aia” confondendo le acque “già torbide del loro”, cambiando “le carte in tavola in un unico discorso”.
La questione è quella sollevata dall’avvocato Bennicelli, che ha effettuato una formale richiesta di accesso agli atti non ricevendo, sembra, tutta la documentazione in possesso dell’Ente.
Ora il Pd chiede se Ranchicchio si sia trovato – ed eventualmente si trovi tuttora – in una condizione di incompatibilità con l’incarico di assessore comunale, senza averlo dichiarato al momento della nomina.
“Ci aspettavamo che il sindaco ci rassicurasse – scrive il gruppo consiliare del Pd tuderte – smentendo pubblicamente le accuse dell’ex sindaco di Collazzone. Invece, con nostra grande sorpresa, non risponde su una questione che lo riguarda integralmente potendo la presunta dichiarazione mendace dell’Assessore in questione avere conseguenze gravi gettando un’ulteriore ombra sulla correttezza e trasparenza dell’amministrazione”.
“Come al solito – proseguono i dem – richiamato alle sue responsabilità, Ruggiano butta la palla in tribuna e scarica la responsabilità su qualcun altro, in questo caso sul segretario generale. La quale potrà quindi rispondere nel merito al posto del sindaco, anche al prefetto, opportunamente coinvolto. Guarderemo le carte appena ci saranno messe a disposizione e faremo le nostre considerazioni nell’ambito delle nostre funzioni ispettive e di controllo”.
Un caso che arriva nel pieno di una campagna elettorale, quella tuderte, già al vetriolo.