Bisognerà aspettare ancora un’udienza o forse due per sapere cosa succederà alle 8 persone accusate di ricettazione per aver incassato o cambiato alcuni assegni di terze persone date loro dall’ex promotore finanziario di Norcia Adriano Di Stefano (qui l’ultimo articolo sui processi in corso). Questo pomeriggio, davanti al giudice Salerno, sono stati ascoltati gli ultimi testimoni citati e sono stati ascoltati alcuni degli imputati.
Il racconto dell’ex segretaria – Tutti gli imputati ascoltati hanno di fatto raccontato di aver agito in buona fede, fidandosi dell’ex broker e politico nursino. Tra questi la sua ex segretaria, finita appunto anche lei in aula per ricettazione per aver cambiato alcuni assegni. “Lui mi dava degli assegni in bianco – ha raccontato la giovane nursina – e mi diceva di andarli a cambiare in banca: io li giravo a me medesima e me li cambiavano, senza farmi nessuna domanda, poi riportavo i contanti a lui. Per questo pensavo che fosse legale. Avevo visto che le firme non erano le sue, ma non ho fatto mai caso da chi fossero emessi quegli assegni, l’ho saputo solo in seguito”. La donna ha anche riferito dei rapporti con l’agenzia di assicurazioni di Spoleto per la quale Adriano Di Stefano era subagente, il cui titolare è a sua volta tra gli imputati per aver incassato assegni di terzi a copertura delle spettanze che il nursino gli doveva.
Sotto processo il presidente Cisam – Non è l’unico processo in discussione oggi al Tribunale di Spoleto. Davanti al giudice Delia Anibaldi è entrato nel vivo infatti quello che vede come imputati il professor Enrico Menestò, presidente della Fondazione Cisam, accusato di appropriazione indebita, minacce e violenza privata, e sua moglie come titolare di una società privata. Le accuse, rappresentate in aula dal procuratore capo Alessandro Cannevale, prendono le mosse dalla denuncia di una dipendente. Quest’ultima è stata sentita come testimone per oltre 3 ore. In aula anche lo stesso Menestò, che ha voluto rilasciare spontanee dichiarazioni ribadendo la sua innocenza, come fatto anche tempo fa in un’apposita conferenza stampa. Si tornerà in aula a maggio per sentire una decina di testimoni dell’accusa.