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Caso Ceri, Goracci (CU), “ridicolizzata Festa e simbolo Regione”

Non si placano le polemiche di ieri sull’immagine pubblicitaria di una nota azienda alimentare umbra. Ora è arrivata pure l’interrogazione del consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro), eugubino doc ed ex sindaco della sua città, che pretende di “conoscere quali atti concreti si intendono predisporre a difesa e a tutela dell’immagine della Festa dei Ceri, operazione assolutamente necessaria e doverosa”. I tre salami sorretti dai ceraioli, infatti, secondo il consigliere, avrebbero “ridicolizzato” la Festa in maniera quasi “blasfema”.

Goracci, che definisce la pubblicità “offensiva per la manifestazione, per Gubbio e per l’Umbria intera”, dice anche di voler “conoscere quali forme di reazione e condanna immediata il Governo e anche la Presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Umbria (tra l’altro soggetto depositario dello stemma) abbiano manifestato e quali azioni repentine si intendono attivare per evitare che tali indegni fatti, come quello in oggetto, si ripetano”, visto che questo non è il primo episodio “scabroso” nei confronti della manifestazione eugubina. Goracci si riferisce all’Eurochocolate di 10 anni fa, quando allora ricopriva l’incarico di primo cittadino di Gubbio: in quel caso, i Ceri furono trasformati in tubi di Baci Perugina, scatenando sia la reazione “violenta e decisa” del sindaco che quella “netta ed inequivocabile” della Regione.

I Ceri – sottolinea Goracci nell’atto – per gli eugubini sono parte del loro dna, li hanno difesi nei secoli e difenderanno anche in futuro l’immagine e la tradizione uniche e irripetibili di questa Festa”. L’ex sindaco di Gubbio ribadisce anche che i Ceri “rappresentano l’intera regione Umbria”, essendone il simbolo dal 1973 e che, da circa tre anni, è stata “approvata anche un’apposita legge per riconoscere l’unicità di questa Festa, ritenuta espressione culturale dell’identità della Regione”.