Nel giorno delle udienze dal procuratore federale Giuseppe Chinè di Francesco Acerbi e Juan Jesus, per le frasi razziste denunciate dal calciatore del Napoli, che potrebbero costare una pesante squalifica al difensore dell’Inter qualora i fatti venissero confermati, torna alla memoria il recente precedente nel derby Primavera tra Perugia e Ternana.
Una gara tra le due squadre giovanili umbre segnata da un drammatico episodio di discriminazione razziale, culminato in una rissa sugli spalti. A seguito di quanto avvenuto in campo, il calciatore della Ternana Edoardo Della Salandra è stato squalificato per dieci giornate “per comportamento non regolamentare in campo e per avere pronunciato un’espressione di discriminazione razziale”.
Parole a cui è seguita una zuffa in campo, che poi appunto si è estesa alle persone che assistevano alla gara, tanto da richiedere l’intervento immediato delle forze dell’ordine, con l’interruzione temporaneamente la partita.
Durante la partita tra Inter e Napoli, Juan Jesus ha invece accusato Acerbi di averlo insultato con un termine razzista. Nonostante l’iniziale tensione, durante l’intervista post-partita Juan Jesus ha cercato di placare la situazione, rivelando che Acerbi si era scusato e definendolo un “bravo ragazzo”. Tuttavia, a seguito di quei fatti Acerbi – che nega di aver pronunciato quella frase e di essersi scusato per averla detta – ha dovuto lasciare il ritiro della Nazionale, non partecipando alle amichevoli negli Stati Uniti. Juan Jesus ha però ribadito le accuse ed è stata conseguentemente aperta un’indagine della Procura federale, che potrebbe appunto portare, come per il giocatore della Ternana Primavera, ad una squalifica di 10 giornate ed anche a sanzioni per l’Inter.
Riccardo Mancini