Casina Spoleto, l’ira dell’opposizione “indaghi la Procura”. Socialisti, chi tradirà? Maggioranza torna a tremare - Foto - Tuttoggi.info

Casina Spoleto, l’ira dell’opposizione “indaghi la Procura”. Socialisti, chi tradirà? Maggioranza torna a tremare – Foto

Redazione

Casina Spoleto, l’ira dell’opposizione “indaghi la Procura”. Socialisti, chi tradirà? Maggioranza torna a tremare – Foto

Sab, 10/03/2012 - 18:50

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Carlo Ceraso
Sarà che rappresenta gli anni andati della spensieratezza e quelli auspicabili per le nuove generazioni. Fatto è che sulla Casina dell’Ippocastano – la struttura di Viale Matteotti miseramente caduta in disgrazia dopo anni e anni di abbandono e un tentativo di rilancio dei primi anni del nuovo millennio – l’opposizione in consiglio comunale si ritrova coesa e determinata ad andare fin in fondo. Come mai era accaduto in questi due anni e mezzo della giunta Benedetti, neanche su problematiche ben più scottanti.
Un affondo che, a detta della minoranza, mette in seria crisi la politica di governo cittadino ed ancor più il suo apparato burocratico (anche se nei confronti dei dirigenti non è stata proferita una sola parola, eccezione fatta per Angelo Loretoni che, come suo solito, non c’è andato tanto tenero).
LA CONFERENZA – all’incontro di questo pomeriggio erano presenti 13 dei 14 consiglieri dell’opposizione che hanno presentato la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore allo sviluppo economico Maria Margherita Lezi. Assente giustificato, per motivi di lavoro, Wolfgang Bernelli. A ripercorrere le ‘ombre’ della gestione del contratto pubblico di affidamento della struttura è stato Gianmarco Profili (Gruppo misto) il quale ha sciorinato date e circostanze con cui ha denunciato i gravi ritardi registrati nel controllo dell’attuazione del contratto stesso. La vicenda, a dir poco ingarbugliata, è emersa nei giorni scorsi con il botta e risposta fra i gruppi di opposizione e la giunta (clicca qui). La conferenza stampa non sembrava dunque destinata ad offrire molto di più. Ed invece….
Il comune sapeva – invece è saltato fuori che il Comune sapeva della morosità del concessionario. E c’avrebbe dormito sopra. Almeno a ricostruire le date dei fatti. E’ l’11 ottobre 2010 quando viene presentata la prima interrogazione alla quale l’assessore Lezi risponde solo 5 mesi dopo, il 17 febbraio 2011. In quella sede l’amministratrice afferma che, accertato il mancato versamento da parte della “Casina S.r.l.”, gli uffici hanno sollecitato l’affittuaria con due raccomandate precisamente del 8 giugno 2010 (in realtà sarebbe l’8 novembre, ovvero pochi giorni dopo l’interrogazione) e del 24 febbraio successivo (7 giorni dopo la replica al Consiglio comunale), aggiungendo che la struttura risultava chiusa già dal maggio 2010. Detta come fu detta, sembrava proprio che i funzionari si fossero mossi tempestivamente. Invece, e qui la prima mancanza, era da un anno che le pendenze non venivano reclamate. Con un colpo di teatro la minoranza oggi ha rispolverato il bilancio comunale 2009 dal quale si evince che la Srl era già debitrice di circa 4.500 euro, più o meno 3 mesi di affitto. Cifra che compare alla voce “residui attivi comprovati”. “E pensare che il contratto – hanno commentato Profili e il collega Antonio Cappelletti – recita che lo stesso verrà rescisso in caso di mancato pagamento di sei mensilità ovvero di chiusura della struttura per più di due mesi”. “Se è vero che se ne sono accorti solo l’8 novembre 2010, la data della raccomandata, come hanno potuto iscrivere il residuo nel bilancio 2009? Ci siamo sentiti presi in giro” aggiunge Profili.
Le prese di posizione – il resto dell’incontro è stato un susseguirsi di interventi. “Non possiamo permettere che accadano cose di questo genere – continua Cappelletti – per questo, seppur in linea di principio contrario al ricorso all’autorità giudiziaria, abbiamo predisposto una denuncia alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica di Spoleto. Perché qui non c’è più rispetto, né per la nostra funzione né per il contenuto stesso degli atti formali”. “La decisione di firmare l’esposto – dice Sergio Grifoni (Udc) – è stata presa dopo un’ampia riflessione ma, credeteci, non sappiamo più come scalfire l’arroganza di chi ci sta amministrando”. “Non me la prendo solo con l’assessore Lezi – continua Grifoni, girando il dito nella piaga da politico di vecchia data qual è – ma anche con il sindaco e con i partiti di maggioranza che su questa vicenda hanno tenuto un comportamento assurdo, dal Pd ai socialisti alla lista civica di De Angelis”. “Ringrazio i colleghi che hanno lavorato per portare alla luce questa brutta pagina amministrativa, questa è una sconfitta della politica – aggiunge Carlo Petrini (Pdl) – perché nonostante i nostri interventi non si è trovata una soluzione….abbiamo un Consiglio comunale che di fatto non serve a nulla, non viene ascoltato da chi deve amministrare”. Lo scandalo della Casina offre lo spunto a Vincenza Campagnani (Api) per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “sapete da quale gruppo sono uscita (il Pd, n.d.r.), come vedete la mia decisione non fu una ‘matteria’ ma la conseguenza di come si stava comportando l’amministrazione. E questo della Casina è solo un esempio, potremmo parlare dell’altra incredibile vicende legata ai fondi del Puc2 per Palazzo dell’Arcone, destinati invece a palazzo Martorelli Orsini che oggi figura fra i beni da alienare”. Durissimo il capogruppo Angelo Loretoni: “ci sono responsabilità precise, anche da parte del direttore generale visto quello che compare sui bilanci. Per me la verità è che hanno cercato di mandarla alle lunghe perché volevano farla gestire da chi volevano loro. I danni economici sono ancor più eclatanti, intorno ai 60mila euro, fra i mancati pagamenti (34mila) e i danni alla struttura…..c’è chi ha portato via anche i cavi della luce della struttura, una vergogna. E' la conferma che il sistema è marcio”. In linea con i colleghi anche Zeferino Monini che ha parlato di situazione “inaccettabile” ricordando l’analoga vicenda del Palatenda. Non le manda a dire neanche Fabrizio Cardarelli: “voglio aggiungere solo una considerazione, ma quello stabile fosse di proprietà della Lezi o di Cerquiglini avrebbero fatto subito gli atti all’affittuario o avrebbero lasciato che la situazione degenerasse fino a questo punto?”.
Psi, nuovo strappo? – non resta che attendere l’esito della mozione di sfiducia, che sarà discussa lunedì nella conferenza dei capigruppo per stabilire la data del voto. I rapporti di forza restano 17 a 14, ma sulla querelle della Casina, come può anticipare Tuttoggi.info, ci sarebbe la clamorosa convergenza di almeno un voto socialista (Dominici?), se non addirittura due, che comporterebbe la debacle della maggioranza. Tanto che ci sarebbero in corso delle trattative con Terzo Polo e lista Rinnovamento pronte a spalancare le proprie porte agli eventuali transfughi. Molto più di semplici chiacchiere di palazzo, visto che i vertici regionali del garofano – più volti costretti a rimediare alle intemperanze dei propri consiglieri spoletini – sono al lavoro pronti anche ad azioni clamorose. A precisa domanda però i 13 presenti oggi, hanno glissato: “noi confidiamo che tutti i colleghi votino la nostra proposta, anche quelli della maggioranza, se vogliamo che cose del genere non accadano più” dicono all’unisono. Insistiamo: è vero che almeno un socialista vi ha garantito il proprio voto? “Quando abbiamo messo le mani su questa vicenda – risponde Profili – anche alcuni consiglieri del piddì ci hanno detto ‘era ora!’….vedremo però se erano solo chiacchiere o avranno la responsabilità e il coraggio di confermare il loro pensiero”.

(modificato alle 19.55)
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