Il presidente della commissione d'Inchiesta antimafia Paolo Brutti ha lanciato oggi l'allarme sul gioco d'azzardo online, che anche in Umbria potrebbe fruttare alle mafie decine di milioni di euro al mese sommersi.
Grazie agli effetti della manovra economica, dallo scorso 18 luglio i giochi d'azzardo online hanno fatto in Italia un consistente “salto di qualità”, non dovendo più essere considerati destinati al solo divertimento. Si può infatti sedersi ai tavoli da poker virtuali senza più un limite di chip da giocare, come avveniva prima, con il solo vincolo di una posta massima di mille euro a sessione di gioco.
“Gli ultimi provvedimenti del governo in materia di gioco d'azzardo stanno offrendo una nuova strada d'accesso a mafia, camorra e n'drangheta per portare il crimine direttamente a domicilio. Un effetto collaterale che sovrasta l'intento principale e trova in Umbria un terreno fertilissimo”, ha commentato Brutti oggi. Da sempre terreno di “facile infiltrazione”, infatti, secondo le stime citate da Brutti e fornite dal presidente della commissione parlamentare antimafia Beppe Pisanu, “per ogni euro che entra nelle casse dello stato proveniente dal gioco lecito, ce ne sono almeno altri dieci che finiscono nelle casse della criminalità organizzata, da gioco lecito e illecito”.
Secondo Brutti, “le mafie si gettano a pesce su questo mercato che in Umbria incassa quasi cento milioni di euro al mese, pubblicamente dichiarati. Alle mafie, ovviamente, ne arrivano molti di più, sotto forma di gioco clandestino o attraverso società apparentemente pulite e dedite al riciclaggio di denaro sporco”.
Secondo quanto riferito dagli esponenti regionali di settore, nel primo semestre del 2011 i giochi d'azzardo -compresi quelli online- hanno incassato 90 milioni a gennaio, 86 a febbraio, 98 a marzo, 92 ad aprile, 91 a maggio.
Francesco de Augustinis
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