Quattro nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale al posto dell’asilo nido di Santa Maria. Il progetto è contenuto nel Dup, il documento unico di programmazione, licenziato dalla giunta municipale di Todi lo scorso 6 febbraio, che verrà proposto all’esame del prossimo consiglio comunale.
All’interno del Dup sono due i paragrafi dedicati al tema delle case popolari. In un primo passaggio si fa riferimento al piano di ristrutturazione dell’asilo nido, anticipando la volontà di intervenire sul complesso e realizzare, al posto delle aule, quattro alloggi di edilizia residenziale. L’investimento ammonta a circa 500.000 euro, nelle disponibilità del Comune e vincolati a questo tipo di utilizzo. Gli appartamenti potrebbero poi essere messi sul mercato a canone agevolato e – si ipotizza – destinati alle giovani coppie.
Nel Dup si affronta però anche il “problema dell’edilizia residenziale”, sottolineando la necessità di “agire nelle sedi opportune per far rivedere i criteri di assegnazione delle case popolari (nuova legge regionale), i criteri che debbono essere aggiornati, tenendo conto delle mutate condizioni ambientali di riferimento: si pensi alla crisi economica, alle problematiche di accoglienza per i rifugiati ecc”. Nel dossier si fa poi riferimento alla predisposizione di “un nuovo regolamento che preveda l’applicazione dell’Isee per stabilire i criteri di assegnazione e si sta provvedendo ad attuare una seria attività di controllo e verifica della permanenza in capo agli assegnatari degli alloggi dei requisiti dichiarati”.
Un tema, quello dei criteri di assegnazione e della titolarità effettiva degli alloggi che interessa tutta l’Umbria e non solo la città di Jacopone. Secondo le statistiche dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale dell’Umbria (Ater) a Todi gli alloggi di edilizia residenziale assegnati sono 84 (su 88 disponibili) ed ospitano 218 utenti. Il 42,9% di questi alloggi (36) sono assegnati da un periodo di tempo compreso fra i 21 ed i 40 anni, il 29,8% (25) hanno una assegnazione compresa tra 11 e 20 anni. Solo il 20% è stato assegnato da meno di 5 anni. Più o meno l’80% degli appartamenti è affidato a famiglie di nazionalità italiana. Circa il 30% degli appartamenti è occupato da 2 componenti, meno del 17% da nuclei composti da almeno 4 persone. A fronte di questo, però, la maggior parte degli alloggi (54,8%, ossia 46) ha una superficie compresa tra 75 e 95 metri quadrati.