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Case popolari, è polemica anche a Gubbio | Gagliardi “Ristabilire equità tra famiglie italiane e straniere”

Dopo la gigantesca polemica nata a Città di Castello, le graduatorie per l’accesso alle case popolari fanno discutere anche a Gubbio. All’indomani della pubblicazione dell’elenco degli aventi diritto nella città dei Ceri, il 30 giugno, è infatti risultato che su 177 aventi diritto, il 46% sono cittadini stranieri, percentuale che sale al 60% se si scorrono i primi venti posti.

A sottolineare la portata di questi dati è stato il consigliere comunale Francesco Gagliardi (Centrodestra eugubino) che aggiunge: “Considerando che la tendenza degli ultimi anni è la ‘fuga’ dei cittadini stranieri dalla città, a causa del calo dell’occupazione, il fatto è ancora più rilevante: un ripensamento dei criteri di formazione delle graduatorie è urgente per ristabilire il principio di equità tra famiglie italiane e famiglie straniere“.

“Ma la vera notizia – continua Gagliardi – è che nessuna delle persone ‘ospitate’ nella graduatoria potrà beneficiare subito di una casa popolare. I 283 alloggi sono, almeno sulla carta, tutti legittimamente occupati. Per essere precisi, 15 di essi sono liberi ma non disponibili. L’Ater deve ristrutturarli e i primi 9 dovrebbero esserlo entro la prossima primavera. A marzo l’amministrazione ha iniziato la verifica delle unità abitative, sia sotto il profilo delle condizioni manutentive, sia sotto il profilo del reale utilizzo da parte degli assegnatari”.

“Ad oggi, – aggiunge il consigliere – la polizia municipale ha eseguito controlli su appena 21 abitazioni. Tali verifiche, ora sospese, verranno riprese a settembre. Ritengo che tale verifica doveva essere conclusa almeno in coincidenza con la pubblicazione della graduatoria. Perché a 177 persone l’Amministrazione da oggi deve dire che dovranno tutti aspettare. La certezza che nei 283 alloggi popolari non ‘alberghino’ abusivi avrebbe reso più dolce questa amara pillola”.