Una 58enne di Città di Castello è indagata per aver detenuto, all’interno della propria casa di campagna, 32 buste in cellophane contenenti oltre 14 kg di marijuana, provenienti da una coltivazione di cannabis sativa realizzata su un terreno nelle pertinenze dell’abitazione, dove i carabinieri hanno rinvenuto anche 193 arbusti di canapa indiana della stessa tipologia, alcuni dei quali con inflorescenze.
La scoperta è avvenuta anche grazie alla collaborazione dei militari dell’unità aerea del 13° Nucleo Elicotteri di Rieti che, a nord di Città di Castello, appunto durante il volo con l’elicottero, aveva rilevato la presenza di una coltivazione sospetta, prontamente segnalata ai carabinieri tifernati.
Immediatamente intervenuti sul posto, gli uomini dell’Arma hanno potuto constatare la presenza di una piantagione con quasi 200 arbusti di un’altezza compresa tra i 70 ed i 100 cm. I controlli sono poi stati estesi all’abitazione della 58enne, dove sono state rinvenute le buste con gli oltre 14 kg complessivi di marijuana già essiccata e pronta per la commercializzazione.
A fronte delle contestazioni mosse dai carabinieri, la donna, coltivatrice diretta, pur esibendo una recente comunicazione sull’avvio di una coltivazione destinata ad uso industriale, non è stata in grado di esibire o documentare alcun contratto o rapporto negoziale con terzi acquirenti, tanto da poter ipotizzare che la sostanza fosse destinata ad usi diversi da quelli previsti dalla legge 242 del 2016, recante disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.
Nelle prossime settimane saranno dirimenti gli esami di laboratorio, tramite i quali sarà possibile verificare se la concentrazione di THC (tetraidrocannabinolo) presente nella sostanza sequestrata è effettivamente quella prevista dalla normativa. La donna, intanto, è stata deferita in stato di libertà e l’intera piantagione è stata sequestrata.