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Cartasegna presenta fattura / 472mila euro di conto al Comune di Perugia

E alla fine arrivò il conto. Salato. L’avvocato Mario Cartasegna, quello che per intenderci balzò alle cronache nazionali per avere una pensione d’oro (24 mila euro netti al mese), più alta dello stipendio dell’uomo più importante del mondo Barack Obama, ha emesso fattura.

Fatture, in realtà, ben 38 per un totale di 472 mila euro che dovrebbe ora pagare il Comune di Perugia, ma nel conto presentato dall’ex legale del Comune è anche ben specificato che: “si è in attesa della prossima pubblicazione di altre tre sentenze, e che pendono altre 16 cause e che al Consiglio dell’ordine è stata presentata un’altra pratica svolta come dipendente del Comune”, insomma, non è nemmeno finita qui.

E la doccia gelata è piombata sulla nuova amministrazione Romizi soltanto qualche giorno fa, quando durante le fasi di assestamento di bilancio l’assessore Cristina Bertinelli ha dovuto inserire nella sua relazione la voce “spesa per  i legali in quanto derivanti da contenzioso con esito favorevole”. Si perché forse molti di voi ricorderanno che l’avvocato Cartasegna, dopo il raggiungimento dell’età pensionabile venne incaricato dall’allora sindaco Renato Locchi (2009) a proseguire l’attività difensiva in favore dell’amministrazione comunale successivamente al suo collocamento a riposo, con compensi che dipendono dal fatto che la causa venga vinta o persa e in base alla quale se venissero revocati gli incarichi dovrebbe essere pagato con “notula” dipendente dal valore della causa.

E le cause andate a buon fine per l’avvocato Cartasegna sono ben 38. Questa mattina in II commissione consiliare il consigliere comunale di Perugia, Massimo Perari ha riportato in discussione il “caso” dell’avvocato Cartasegna. “Cartasegna è la dimostrazione lampante dei danni che la mancanza di attenzione nella gestione della cosa pubblica può creare alle tasche dei cittadini – ha spiegato Perari – e oggi spetta all’amministrazione del sindaco Romizi cercare di porre rimedio a questa assurda situazione frutto dei precedenti mandati”. E Perari fa notare che già nel corso dell’ultimo mandato proprio la V Commissione di cui lui era presidente ha approvato la risoluzione che chiedeva al sindaco di revocare l’incarico all’avvocato “d’oro”, e chiedeva anche una verifica sulla legittimità della questione. Quindi tuona Perari “Questa amministrazione non pagherà nemmeno un euro in più a Cartasegna se non previa verifica di tutti gli aspetti di legittimità”.

Ma non è tutto, perché a piombare sull’amministrazione è anche un altro conto da pagare da 43 mila euro. Quattro avvocati del Comune, tra cui guarda caso lo stesso Cartasegna, hanno ottenuto la restituzione degli arretrati Irap che l’Ente aveva trattenuto erroneamente (a quanto emerso dal parere della Corte dei Conti dopo un lungo tira e molla di pareri), tra questi un paio ammontano a poco più di 3 mila euro, uno a 6 mila e 500 euro e l’ultimo il più alto da 30 mila euro e rotti indovinate per chi (?).