Detenuti nel carcere di Terni avranno una ludoteca per accogliere le visite dei propri figli. Momenti di emozione per inaugurazione
“E’ stato un onore ma soprattutto un’esperienza umana molto toccante” – A dirlo è la vice presidente della Provincia Monia Santini che, oggi 19 settembre – ha presenziato alle due iniziative della polizia penitenziaria. La prima riguardante l’inaugurazione del monumento ai caduti del corpo e la seconda invece il taglio del nastro dell’area verde del carcere di Terni dove i figli dei detenuti potranno incontrare i propri padri in un ambiente consono e adeguato alla delicatezza di questi incontri.
L’incontro con il mondo dei detenuti
“Sono state due iniziative importantissime – commenta la vice presidente – soprattutto quando ci è stato permesso di entrare proprio nel cuore della casa circondariale, passando attraverso ambienti che normalmente accolgono gli incontri tra i detenuti e i loro familiari, i loro avvocati, gli addetti ai lavori, ambienti carichi quasi trasudanti emozioni, dolore, lavoro quotidiano sulla psiche dell’essere umano che sbaglia e paga”.
Detenuti, il rapporto genitori-figli nel carcere
Molto toccante, secondo la Santini anche l’ambiente della ludoteca, dove i bimbi trascorrono del tempo giocando e leggendo probabilmente in attesa di vedere il proprio genitore. “Lì su una piccola parete in basso – dice la vice presidente – c’era una scritta appena leggibile fatta con un gessetto: “Vi amo papà e mamma”, un colpo al cuore, una frase semplice che apre scenari mentali di grande commozione e dolore. Per questo – aggiunge – mi sono immediatamente relazionata con le operatrici addette ai progetti soprattutto artistici con e per i detenuti prendendo i primi contatti per poter aiutare a creare progetti che possano intervenire su questi spazi addetti ad accogliere bambini all’interno di un ambiente che ovviamente non nasce per loro”.
Nuovi spazi per i detenuti e i loro figli
“Lo spazio inaugurato questa mattina, la ludoteca, sono entrambi importantissimi – osserva la vice presidente – sono dei passi di sensibilità grandissima nei confronti di questo delicato equilibrio bambino-genitore detenuto, ma tutti noi abbiamo un dovere morale, ognuno per le sue possibilità e volontà, di aiutare il sistema carcerario del proprio territorio ad avere la massima attenzione e propositività al riguardo. Il mio impegno personale – sottolinea – prevede il coinvolgimento di artisti e artiste locali che vogliano dare un apporto significativo all’abbellimento di queste zone e al coinvolgimento dei detenuti, dei loro figli e, perché no, delle fasce più giovani della nostra comunità, ad operare fattivamente riuniti in progetti artistici e socialmente utili. A tal proposito, essendo anche presidentessa della Consulta Giovanile del Comune di Terni – conclude – cercherò di coinvolgere uno o più gruppi di lavoro sull’argomento per mettere in campo nuove idee”.