“Tutte le figure professionali sono esposte al rischio quotidiano di violenze e aggressioni".
“Le criticità che sempre più spesso si verificano al carcere di Terni ci impongono di tornare a difendere i diritti e l’incolumità fisica dei lavoratori che prestano servizio presso la Casa Circondariale”.
A dichiararlo, in una nota, la Fp Cgil di Terni in seguito all’evento del 17 gennaio scorso, quando un detenuto ha gravemente ferito il compagno di stanza e ha procurato lesioni a due operatori di polizia intervenuti.
“Pochi giorni prima – ricorda il sindacato – un dipendente della Usl è stato oggetto di gravi minacce da parte di un detenuto, non nuovo ad analoghi comportamenti. Come già denunciato in precedenti nostri interventi, il livello di aggressività della popolazione detenuta sembra non trovare il giusto argine”.
“Tutte le figure professionali sono esposte al rischio quotidiano di violenze e aggressioni, che si aggiungono agli oneri di un ambiente lavorativo già fisiologicamente gravato da agenti stressogeni e logoranti. È opportuno ricordare che anche la Usl Umbria 2, che gestisce il settore sanitario del carcere, aveva evidenziato, non più tardi di alcuni mesi fa, la necessità ormai inderogabile di procedere a nuove assunzioni di personale infermieristico, che potesse finalmente permettere di lavorare in maniera consona e dignitosa, senza dover ricorrere a doppi turni, a riposi mancati e a un affaticamento ulteriore degli operatori”.
“L’Istituto ternano vive delle specificità che riteniamo meritevoli di immediati interventi in termini di sensibili aumenti di personale e di urgenti trasferimenti di un cospicuo numero di detenuti problematici”.