Spoleto

Carcere di Spoleto, 8 agenti in malattia per le aggressioni negli ultimi 2 mesi

E’ alta l’attenzione sui penitenziari dell’Umbria, dove si moltiplicano aggressioni ed episodi critici. L’ultimo segnalato è quello al carcere di Spoleto, dove i fatti di cronaca provocano ripercussioni sulla gestione della struttura, visti i numerosi agenti in malattia in contemporanea. Sono infatti 8, secondo quanto evidenzia il Sappe, quelli che sono attualmente assenti per colpa delle aggressioni subite negli ultimi 2 mesi.

L’ultimo episodio, avvenuto giovedì, è stato segnalato venerdì dalla Fns Cisl Umbria. “Un detenuto, media sicurezza, mentre veniva accompagnato in infermeria ha aggredito verbalmente e fisicamente un agente colpendolo al viso, inoltre ha aggredito l’altro agente intervenuto in soccorso del collega, costringendo entrambi a ricorrere alle cure del pronto soccorso, con prognosi per uno degli agenti di 5 giorni”. racconta il segretario del sindacato Riccardo Laureti. Che parla di una “situazione è sempre più drammatica e pericolosa per il Personale che lavora al Carcere di Spoleto. Si richiede – conclude il segretario Fns Cisl – un intervento urgente da parte del Prap e del Dap affinché vengano trasferiti i detenuti responsabili delle aggressioni. Perché ad oggi non è stato preso alcun provvedimento da parte degli Uffici Superiori“.

Un tema su cui interviene anche il Sappe con il segretario per l’Umbria Fabrizio Bonino: “Questo ennesimo episodio di aggressione fa parte di un reale bollettino di guerra, se si pensa che quello di giovedì risulta essere il terzo evento in 15 giorni, ma questo è il risultato di una politica finalizzata allo sfascio dell’Istituto di Spoleto, dove ora ci sono 8 agenti in malattia per infortuni sul lavoro derivante da quattro aggressioni subite in due mesi. Tali assenze pesano enormemente sul precario equilibrio attuale del carcere di Spoleto che ha praticamente ridotto al minimo gli standard di sicurezza, derivanti appunto dalla carenza di personale. Di questo passo, qualora accadano altri  episodi nei prossimi giorni, occorrerà l’intervento e l’aiuto di altre forze di polizia o dell’esercito, al fine di  garantire l’ordine interno e la sicurezza, che naturalmente si riflette anche all’esterno del carcere di Spoleto e di quelli dell’Umbria.

A parere del Sappe – prosegue – occorrono immediatamente 20 agenti da inviare a Spoleto per dar modo anche al personale di allentare questi ritmi di lavoro stressanti e  massacranti, con oltre 40 ore straordinarie mensili effettuate e l’impossibilità di usufrire dei diritti sanciti dalla costituzione quali e riposo settimanale e le ferie, che alcuni agenti hanno ancora in arretrato da fruire dal 2021”. Ma a questo, conclude, “nonostante i numerosi interventi sindacali presso il dipartimento amministrazione penitenziaria  e presso il provveditorato della regione Toscana e Umbria, tutti questi appelli sono stati finora inascoltati ma ora è giunto il momento che anche il Prefetto ed  il comitato provinciale dell’ordine pubblico e della sicurezza si rendano conto che la situazione è realmente drammatica e sta diventando un problema endemico  molto pericoloso anche di riflesso per la società civile esterna”.