CARCERE DI MAIANO: IN ARRIVO 300 DETENUTI, ESPLODONO I SINDACATI. DETENUTI AGGREDISCONO UN AGENTE - Tuttoggi.info

CARCERE DI MAIANO: IN ARRIVO 300 DETENUTI, ESPLODONO I SINDACATI. DETENUTI AGGREDISCONO UN AGENTE

Redazione

CARCERE DI MAIANO: IN ARRIVO 300 DETENUTI, ESPLODONO I SINDACATI. DETENUTI AGGREDISCONO UN AGENTE

Sab, 25/07/2009 - 15:46

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Torna prepotentemente in primo piano l'esplosiva situazione dell'affollamento delle carceri italiane. Come prevedibile prima o poi, questo problema doveva arrivare a lambire quelle che sembravano “oasi” modello come il Supercarcere di Spoleto. In una nota stampa ecco la dura presa di posizione delle Organizzazioni sindacali.

“Dopo l'operazione che ha visto il trasferimento in massa di detenuti presso il carcere Perugino, ora la casa di reclusione di Spoleto si appresta ad accogliere, nei prossimi giorni, altre 300 unità provenienti da vari istituti d'Italia, secondo l'ormai infelice regola adottata da questa Amministrazione penitenziaria, di portare tutte le strutture detentive della nazione al collasso per insufficienza di personale e sovraffollamento.

Il Ministero della Giustizia e la stessa Amministrazione penitenziaria, insensibili a qualsiasi appello lanciato dalle organizzazioni sindacali di categoria, persistendo nei loro intenti auto lesivi, hanno deciso di convertire un reparto, ad oggi destinato alla custodia di detenuti sottoposti al regime 41bis, con soggetti appartenenti alla criminalità comune.

La decisione, come sempre unilateralmente presa dal Dipartimento, è di estrema gravità se si considera l'assenza di un progetto risolutivo a breve termine e un organico inadeguato di Polizia penitenziaria, peraltro a livello regionale, che non sarà dotato di ulteriori unità, piuttosto contestualmente al trasferimento dei detenuti sottoposti al 41 bis lasceranno l'istituto di Spoleto anche gli agenti del Reparto Operativo Mobile, lasciando la struttura senza risorse adeguate alla gestione di un elevato numero di soggetti detenuti. Non a caso nei giorni scorsi nell'istituto Spoletino, si è verificata un'altra aggressione nei confronti di un agente che stava svolgendo il proprio lavoro ed a causa della carenza di organico sono passati diversi minuti prima che qualcuno si accorgesse di quanto fosse successo, solo il caso ha scongiurato diverse e più gravi conseguenze e questo accadeva nella precedente situazione, figuriamoci cosa potrà succedere nel contesto che si sta preannunciando.

Dopo aver attuato la scellerata apertura della sezione di Perugia, incuranti della cronica precarietà dell'istituto di Terni, si prosegue con Spoleto, completando così un assurdo disegno che sta trasformando l'intera regione in una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Oltre quindi all'apprensione che sta accompagnando la vita di noi agenti e delle nostre famiglie, che ci vede ancora una volta proiettati da questa amministrazione penitenziaria, nonostante tutti gli slogan pubblicitari enunciati sulla sicurezza, al perfetto ruolo di comprimari d'altri tempi, quando tutto veniva deciso alle nostre e sulle nostre spalle, si prefigura un ritorno agli anni bui di un'Amministrazione che imponeva regole puntualmente disattese, quando gli agenti di polizia penitenziaria scontavano una pena senza reato commesso a causa delle aberranti condizioni lavorative, mal pagati, senza alcun rispetto e dignità professionale, relegandoci di fatto ad essere servitori e non al servizio dello stato.

Si preannuncia altresì una situazione allarmante anche per la comunità esterna. Una piccola realtà come quella dell'Umbria dovrà ben presto fare i conti con un aumento esponenziale di popolazione detenuta che, per forza di cose andrà ad incidere sulla sicurezza generale e sulle già poche risorse disponibili del nostro territorio e si rifletterà immancabilmente sulla vita di noi cittadini e dei nostri figli.

Queste OO.SS. già in stato di agitazione, proseguiranno la loro opera di dissenso già dal prossimo 27 luglio, con una manifestazione presso il Provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria di Perugia, non esitando ad intraprendere ogni più eclatante lecita forma di protesta per tutelare i diritti e la dignità professionale della Polizia Penitenziaria, proseguendo nell'opera di denuncia per le gravi difficoltà in cui il personale è costretto a operare, segnalando ogni violazione dei diritti agli organi competenti ed alla pubblica opinione fino a quando l'Amministrazione penitenziaria ci riconoscerà il rispetto che meritiamo.”

SAPPE Bonino; USPP-UGL Cesari; CISL-fns Donati; SINAPPE Rosati; CGIL-fpCardinali

( modificato h 17,00)


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