E così la maledizione della Tenda alla Mantovana ha ammantato di oscurità Spoleto e Terni. Per una volta unite, alla faccia delle storiche rivalità che all’epoca della nostra gioventù spoletina ci portavano a fare risse alla Trottola di Molinaccio, un giorno sì e l’altro pure, con i “Lelli”, le tragiche piaghe bibliche, delle 12 Porte (forse girevoli) a Spoleto e del progetto HackSchool, con la sfida Agathon tra studenti, e delle Gallerie in Rete a Terni, ha fiaccato il fiero popolo della bassa Umbria.
A nulla sono valsi i disperati tentativi di scongiuro proferiti dalla governatrice Catiuscia Marini, nelle vesti di Gran Sacerdotessa, ad un passo dalla proclamazione beffarda della vincitrice Mantova.
Ci sarà ora tempo per capire cosa non è andato per il verso giusto, salvando tuttavia capra e cavoli nella già annunciata nuova selezione delle due tapine tra le candidature a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2017, che dovrebbe tenersi il prossimo dicembre.
Certo i dossier di candidatura dei due eroici bastioni del sud Umbria, qualche attimo di panico l’hanno seminato al Mibact. Qualcuno degli esaminatori pare sia stato colto dalla terribile sindrome del Guardia di Porta e qualcuno ancora da quella del Mastro di Chiavi. Ma alla fine dopo una prima veloce sepoltura di coloro che non avevano retto allo stress da interpretazione dossieristica, i nuovi consulenti assunti dal Ministro Dario Franceschini sono riusciti nella eroica impresa di portare in finale anche Spoleto e Terni.
Nessuno però aveva previsto l’avvento sul suolo italico della nuova perniciosa maledizione della Tenda alla Mantovana. Ci eravamo appena dati pace per i numerosi morti e feriti in quel di Perugia, città candidata a tutto il candidabile dell’orbe terraqueo, e puntualmente sconfitta (a sua insaputa) su tutta a linea, che eccoti un nuovo flagello a spazzare ogni residuo di speranza.
Una Task Force di menti eccelse sta già lavorando a dei correttivi di base, nel caso si ripresenti l’occasione di sfruttare i progetti in questione per qualsiasi altra candidatura a tiro di schioppo, seguendo così i suggerimenti del Commissario Mibact, Marco Cammelli.
A Spoleto si sta studiando una nuova invincibile blindatura delle 12 porte, che saranno anche munite di Giannizzeri ai due lati delle stesse, armati fino ai denti e custodi della parola di passo per “l’accesso metaforico” dalle porte, che a questo punto diventeranno subliminali.
A Terni, ormai convinti della inutilità di una Agathon digitale tra studenti, si sta optando per una sana Briscola e Tressette giocata in ogni bar del territorio, così da trasformare l’HackSchool in un vero Art Attack. In alternativa si può sempre dare seguito ad un torneo di Scoppittu che ha sempre il suo perchè. Abbandonata definitivamente l’ipotesi delle Gallerie in rete. Troppo dispersive e con il problema dei subappalti al massimo ribasso, decisamente sconsigliabili, a causa della mancanza di sicurezza e delle possibili incursioni di Gozer, nota divinità sumera del 6000 A.C.
Al dunque, una candidatura non si nega a nessuno, ma per l’Umbria davvero non possiamo dire quando ciò sarà ancora possibile. La “sfiga” è davvero dotata di ipervisione nel caso della regione verde d’Italia. E temiamo che nemmeno Padre Amorth sia in grado di fare qualcosa, al momento.
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