Dopo il controllo dei Nas di Perugia sul canile comprensoriale di Ferratelle ed il sequestro amministrativo, intervengono direttamente il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati e il commissario liquidatore della Comunità Montana Mauro Severini, ” per ristabilire la corretta informazione“. Con una nota che vuole essere di precisazione sulle parole, ma che, di fatto, conferma la sostanza dei fatti come emersi da una nota dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità.
“Occorre fare doverose puntualizzazioni – spiegano – per ristabilire il giusto profilo in merito ai fatti contestati dai NAS sul canile comprensoriale di Ferratelle, attualmente gestito dalla Comunità montana ‘Alta Umbria’ (ente in liquidazione) su convenzione con il Comune di Gubbio, proprietario della struttura. Ancora una volta è stato sollevato un ‘polverone mediatico’ che, al di là dei fatti e dei dati reali, rischia di stravolgere e ingigantire una situazione che da alcuni mesi è al centro di polemiche ed esagerazioni che vanno ben al di là dell’oggettiva portata.
Con spirito collaborativo, – ricordano Comune e Comunità montana – gli enti preposti hanno messo in atto una serie di interventi e di misure precise che, d’intesa con le associazioni animaliste di volontariato, e sulla base di leggi e regole del settore, porteranno in tempi brevi ulteriori benefici. Detto questo, va puntualizzato che i controlli ispettivi dei NAS o di altri organi preposti alla vigilanza avvengono di routine e perioriodicamente. Quindi non è un evento eccezionale l’arrivo dei NAS in canile, non è stato effettuato un ‘sequestro’ ma un ‘fermo amministrativo’ in attesa che le non conformità rilevate vengano risolte e che comunque nulla hanno a che vedere con il benessere e la salute degli animali ospitati. Si stabilisce temporaneamente il divieto di ingresso per ulteriori cani per consentire di procedere ad attuare le prescrizioni indicate, ma non certo la possibilità di adozioni. Non sono stati messi ‘lucchetti’ al canile di Gubbio, non sono stati sequestrati cani, non è stato rilevato alcun maltrattamento, né è stata bloccata la normale attività. Inoltre, va precisato che allo stato degli atti e dal verbale dei NAS, non è stata elevata a carico del soggetto gestore alcuna sanzione amministrativa”.
A confermare invece l’elevazione di una sanzione pari a 500 euro è una nota degli stessi carabinieri e che parla di un provvedimento, quello del “sequestro amministrativo sanitario“, che è stato adottato “dopo che i militari hanno rilevato gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali tali da non garantire standard minimi di benessere per gli 80 cani ricoverati”.
“Lo ribadiamo ancora una volta: – dicono invece l’ente proprietario e quello gestore – il canile di Ferratelle è una buona struttura compatibilmente con la data di costruzione, e con alcune criticità che si stanno avviando a rapida risoluzione. I Nas hanno riscontrato problematiche presenti, ma non di drammatica evidenza per la vita dei cani ospitati. E’ necessario sottolineare che tutte le prescrizioni non riguardano minimamente la salute ed il benessere degli animali ospitati ma aspetti gestionali e di manutenzione, alcuni dei quali sono stati già risolti e altri che saranno risolti a breve. Tutto viene amplificato e stravolto da una campagna diffamatoria sul canile che va avanti ormai da mesi e da continui ‘botta e risposta’ sulle condizioni dei cani ospitati, con la presa di posizione di alcune associazioni animaliste, con le quali si è di recente tenuto un incontro per cercare la massima collaborazione abbassando toni esasperati che non giovano a nessuno, tantomeno al benessere dei cani.
Rispetto ai rilievi effettuati, quello sanitario è già stato superato con l’individuazione da parte della Asl del responsabile veterinario, il dottor Sandro Bianchini, che con capacità ed esperienza sta lavorando a pieno ritmo, per la profilassi periodica e per il completamento del piano sterilizzazioni anche dei maschi. Si è già provveduto alla separazione tra canile rifugio e canile sanitario e per quanto riguarda la mancanza di griglie, momentaneamente rimosse, sono già riposizionate, così come si sta procedendo al taglio dell’erba su una superficie peraltro molto estesa. Ribadiamo che il canile è un luogo di socializzazione per incrementare le adozioni, e su questo ci impegneremo affinchè vengano ulteriormente incentivate, oltre a quelle già effettuate lo scorso anno con oltre 100 cani sistemati. Sulla gestione futura del canile, tenendo conto della situazione della liquidazione della Comunità Montana, stiamo lavorando per provvedere a soluzioni idonee che vanno da una nuova gara fino alla valutazione di assunzione diretta da parte del Comune di Gubbio”.