Città di Castello

Cane ucciso da boccone killer, esami tossicologici choc “Tracce di barbiturico usato per iniezione letale”

La morte di Mat, il pastore belga avvelenato da un boccone killer lo scorso 1 febbraio, aveva già sconvolto la comunità di Caprese Michelangelo, dove la padrona Monica Cristini aveva anche tappezzato il paese di necrologi funebri. Ma quello che è emerso dagli esami tossicologici effettuati su stomaco e fegato del cane lascia ancor più senza parole.

I risultati delle analisi inviati dall’istituto zooprofilattico di Firenze ai carabinieri forestali, che conducono le indagini, hanno infatti rilevato tracce di Tiopentale, un potente barbiturico che negli Stati Uniti viene usato, assieme al pancuronio e al cloruro di potassio, per praticare l’iniezione letale ai condannati a morte.


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Il farmaco – per averlo tra l’altro serve una ricetta – viene usato come anestetico (dopo l’iniezione endovenosa raggiunge rapidamente il cervello e provoca perdita di coscienza entro 30-45 secondi) e in passato era utilizzato addirittura per indurre il coma farmacologico. Nei paesi dove è consentita dalla legge, inoltre, viene somministrato via endovenosa per l’eutanasia.


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Di sicuro si tratta di un prodotto di non facile reperibilità ma che, al tempo stesso, potrebbe restringere di molto il cerchio sul responsabile della morte di Mat. A questo punto l’uso del barbiturico – molto probabilmente il colpevole voleva andare a colpo sicuro – toglie ogni dubbio anche sull’ipotesi del gesto mirato. Va pure ricordato che il boccone sarebbe stato ingerito dal cane nella proprietà privata della padrona, da cui Mat non si allontanava mai.

Dopo l’iniziativa “forte” dei necrologi, per sensibilizzare tutti su un fenomeno tanto vile quanto esteso, la proprietaria del cane ha scritto anche al prefetto di Arezzo Maddalena De Luca. Monica, infatti, è intenzionata ad andare fino in fondo per cercare di arrivare alla verità. “Mia madre, vedova, – aveva detto – ha riportato un forte danno emotivo dalla perdita di Mat, soprattutto perché è morto nel pieno della giovinezza e tra dolori atroci“.