Il velista tifernate riparte da Lanzarote, dove a novembre aveva dovuto interrompere l'impresa per un guasto all'imbarcazione e un infortunio | Stamattina è salpato alla volta di Guadalupa, lo attendono 2.800 miglia nautiche (circa 5.500 km)
Alessio Campriani è partito da Lanzarote stamattina (lunedì 27 febbraio) alla volta di Guadalupe, a bordo della barca a vela più piccola al mondo.
Come molti ricorderanno era salpato dal Portogallo lo scorso novembre per attraversare in solitaria l’Oceano Atlantico, determinato ad arrivare ai Caraibi con un’imbarcazione di soli 5 metri di lunghezza (690 kg di peso), senza motore né assistenza. Purtroppo la rottura dell’attacco al pilota automatico, causata da una caduta accidentale che ha lasciato al tifernate anche un forte trauma alla schiena, ha costretto l’interruzione dell’impresa dopo circa 1200 km di navigazione e l’attracco di fortuna alle Canarie, dove Alessio ha riportato ulteriori danni alla barca urtando accidentalmente alcuni scogli del porto.
Campriani riprova dunque a stabilire il record di traversata atlantica con la barca a vela più piccola del mondo, ripartendo proprio lì dove aveva lasciato. Nell’isola di Lanzarote ha trascorso una decina di giorni circa per riparare l’imbarcazione e riorganizzare la partenza assieme al Team del Circolo Velico Centro Italia, composto da Stefano Provincia (maestro d’ascia), Federico Rossi (docente di Ingegneria dell’Università di Perugia), Franco Milli (vicepresidente del Circolo) e Federico Minelli (fotografo professionista e corrispondente dall’estero per i media).
La partenza è stata ritardata di un paio di giorni rispetto alle previsioni iniziali per motivi meteorologici: il team stava infatti aspettando l’arrivo dei venti Alisei, poiché l’imbarcazione è stata progettata per seguire queste correnti provenienti da nord. Alessio è stato quindi trainato da una barca che lo ha seguito nella fase iniziale per verificare che tutto funzionasse al meglio per poi iniziare la sua avventura.
Le tante perplessità, preoccupazioni e paure che hanno accompagnato il velista in questi giorni sono state superate grazie al sostegno di amici e collaboratori. Nei messaggi inviati al team prima della partenza Alessio ha voluto rivolgere un saluto speciale alla Croce Rossa Italiana e a tutte le associazioni di beneficenza alle quali il Circolo Velico è legato da sempre. Ora lo attendono 2.800 miglia nautiche (circa 5.500 km) di oceano, per raggiungere la destinazione finale e portare a termine la sua incredibile impresa.