Ci sarà anche il tifernate Riccardo Lucaccioni, 50 anni, in sella alla sua fiammante handbike (particolare tipo di bicicletta che si muove tramite manovelle mosse grazie alle braccia) a partecipare al campionato internazionale della specialità, che si svolgerà l’11 e 12 giugno prossimi a Foligno. Assieme al tenace ciclista tifernate scenderanno in pista altri 6 corridori della società U.C. Petrignano di cui lo stesso Lucaccioni fa parte.
Apprezzato ed instancabile fondatore dell’associazione “Cuor di Leone”, da oltre 15 anni in prima linea per i diritti dei disabili, Lucaccioni rappresenta un vero e proprio esempio di tenacia e determinazione nell’affrontare a testa alta situazioni che il destino purtroppo riserva alla vita. Nel 1989 è rimasto vittima di un grave incidente stradale ma non si è perso d’animo nemmeno quando si è ritrovato su una sedia a rotelle ed ha dovuto abbandonare il suo lavoro di esperto carrozziere. Con il sostegno della moglie Simona e dei figli ha deciso di non rimanere con le mani in mano e si è dedicato con successo alla pratica di alcuni sport riservati ai disabili, fra cui il tennis in carrozzina ed ora l’handbike, specialità sportiva di paraciclismo affiliata alla federazione.
Recentemente Lucaccioni, sempre con la casacca dell’U.C. Petrignano ha partecipato ad Imola alla tappa del Giro d’Italia di handbike, una importante competizione sportiva nata da un’idea di Andrea Leoni, nel 2010. “Ad Imola – ha precisato Riccardo – ho avuto l’onore di competere con un grande campione e soprattutto un grande uomo come Alex Zanardi, doppia medaglia d’oro alle paralimpiadi di Londra. Il prossimo impegno sarà nel mese di giugno a Foligno nell’ambito di una gara internazionale che cercherò come sempre di preparare al meglio per ben figurare al cospetto di atleti di spessore tecnico e potenza notevoli”.
Lucaccioni attraverso lo sport e manifestazioni ufficiali vuole lanciare un messaggio di sensibilizzazione alle tematiche e ai problemi che ogni giorno toccano da vicino chi è costretto a deambulare sopra un mezzo meccanico ma non per questo si arrende ed anzi lotta con tenacia per trovare sempre nuovi stimoli pratici e morali. “Lo sport rappresenta un veicolo eccezionale per tenere sempre alta l’attenzione sulla nostra condizione e per dimostrare che la vita va vissuta sempre fino in fondo senza lasciarsi prendere dallo sconforto e dalla rassegnazione”.