Il gruppo di minoranza di Norcia polemico sullo spostamento temporaneo (avvenuto 6 mesi fa) a Spoleto del camper dell'Usl 2 per le mammografie
“Spoleto restituisca l’unità mobile per le mammografie a Norcia”. Suona un po’ così la lettera aperta del gruppo consiliare Noi per Norcia al direttore generale dell’Usl Umbria 2 ed al sindaco della città di San Benedetto.
Un appello che arriva in un periodo in cui la sanità umbra deve affrontare una pressione forte, adattandosi all’emergenza da Covid-19 che ha imposto trasformazioni di servizi e sacrifici al personale sanitario ed alla cittadinanza. Una situazione di cui il gruppo consiliare di minoranza nursino – composto da Giampietro Angelini, Pietro Iambreghi, Antonio Duca e Cristian Coccia – non sembra tenere minimamente conto.
Indispensabile potenziare la sanità in Valnerina
Chiaro che il potenziamento della sanità in Valnerina è e rimane un tema importante, emerso ancor di più dopo il terremoto del 2016.
E nonostante i progetti per il nuovo ospedale, i tempi appaiono ancora troppo lunghi rispetto alle esigenze della popolazione. Ma la questione sollevata sembra posta in tempi completamente sbagliati. Trattandosi soprattutto di una situazione temporanea.
Camper per mammografie spostato temporaneamente
La polemica, infatti, riguarda il camper per le mammografie che l’Usl Umbria 2 aveva inaugurato a Norcia. Unità mobile che è stata portata a Spoleto dopo che il San Matteo degli Infermi è stato convertito a Covid hospital. Una situazione temporanea e legata alla pandemia, dunque, visto che gli spazi del nosocomio spoletino per le mammografie non possono essere attualmente utilizzati poiché in area dedicata ai malati di Coronavirus. E che tra l’altro è così dal novembre 2020, anche se i consiglieri di Noi per Norcia sembrano essersene accorti soltanto sei mesi dopo.
La polemica di Noi per Norcia
I consiglieri di minoranza nursini, dunque, in una nota evidenziano: “Ci sono giunte numerose segnalazioni da parte di donne di Norcia che vengono chiamate telefonicamente a fare il controllo mammografico a Spoleto, anziché a Norcia, presso il mezzo mobile (camper appositamente attrezzato)”.
Gli esponenti della minoranza ripercorrono quindi l’inaugurazione del camper per le mammografie e ricordano che “in quell’occasione venne evidenziato che gli obiettivi dell’Azienda Usl erano quelli di ottenere una capillare adesione al programma screening mammografico, raggiungendo quelle località più disagiate, quali in particolare Norcia e la Valnerina, e assicurare elevati standard tecnologici e professionali in quanto la struttura era dotata di sofisticate tecnologie”.
“Se gli obiettivi erano questi, non riusciamo a comprendere per quale ragione, a nemmeno due anni di distanza dalla suddetta inaugurazione, la popolazione di Norcia e della Valnerina venga ancora costretta a spostarsi per fare uno screening su un camper localizzato a Spoleto”. Forse, appunto, il gruppo Noi per Norcia dimentica che c’è una pandemia in atto.
“Ripristinare il servizio immediatamente”
“Tutto questo ovviamente – prosegue la nota – fa sì che nella nostra popolazione, già duramente provata dai tanti disagi causati dal terremoto e dalla pandemia, cresca ulteriore sofferenza. Ed il tutto nella più completa indifferenza del Sindaco e dell’Amministrazione comunale che dovrebbe essere attenta e vigile nella difesa dei (pochi…) servizi presenti o che dovrebbero essere presenti sul territorio.
Rappresentando le esigenze e l’indignazione di larga parte della popolazione, non possiamo che esternare la nostra più profonda contrarietà verso questa incomprensibile scelta e chiedere, pertanto, che venga immediatamente ripristinato questo importante servizio nel nostro territorio”.
Mezzo di tutta l’Usl 2, era già a Foligno prima di Spoleto
Intanto, attualmente, il camper per le mammografie (mezzo unico per tutto il territorio dell’Usl Umbria 2) spostato temporaneamente a Spoleto viene utilizzato per le mammografie sia cliniche (con associata ecografia e visita senologica) che di screening.
E nel frattempo sul tema si registra anche la replica ufficiale dell’azienda sanitaria locale. Che spiega che in realtà il mezzo mobile era già a Foligno prima di Spoleto.
L’Usl ricorda in una nota che “nell’aprile del 2019 è stato inaugurato il camper mammografico provvisoriamente di stanza a Norcia, in quanto, essendo un mezzo mobile, ha una funzione itinerante. È stato spostato poi nei vari comuni della Valnerina e, da ultimo, a Foligno.
Camper per le mammografie accanto al Covid hospital
Da fine ottobre del 2020, il camper mammografico è attivo presso l’area ospedaliera del “San Matteo degli Infermi” di Spoleto per consentire sia l’esecuzione di esami clinici, con associata ecografia e visita senologica, che mammografie di screening. L’obiettivo è duplice, ai controlli periodici si associano esami a pazienti che non rientrano nelle fasce d’età previste per gli screening e controlli oncologici, purtroppo sempre più numerosi.
Tale modello organizzativo si è reso necessario in seguito alla riconfigurazione provvisoria dell’ospedale di Spoleto e del conseguente allestimento, nella struttura, dei reparti Covid. In mancanza dell’unità mobile mammografica infatti, la diagnostica senologica dell’Ospedale di Spoleto non si sarebbe potuta eseguire in quanto i locali dove è posizionato il mammografo ospedaliero e la diagnostica senologica sono adiacenti alla TC in cui si eseguono esami riservati a pazienti Covid.
I dati: da novembre quasi 3mila mammografie
Il posizionamento del camper all’ospedale di Spoleto ha permesso ai professionisti della struttura complessa di Diagnostica per Immagini diretta dal dr. Vincenzo Iaconis di eseguire, dal primo novembre 2020 ad oggi, duemila esami di screening ad utenti di Spoleto e della Valnerina e circa 700 mammografie cliniche.
Come detto, senza questa soluzione logistica e senza la presenza del senologo, tali attività non si sarebbero potute eseguire comportando un grave disservizio non solo alla popolazione di Spoleto ma anche alle donne della Valnerina che sarebbero state costrette, con prenotazione regionale, a recarsi in strutture ospedaliere ben più distanti.
Il 5% delle donne risultata malata
Si aggiunga a ciò che circa il 5% delle 700 donne alle quali è stata effettuata la mammografia clinica è risultata portatrice di patologia. Pur comprendendo il disagio per le donne di Norcia nel doversi spostare per il controllo a Spoleto, sarebbe stato un ritardo grave e un danno ingiustificabile non aver condotto questa attività di prevenzione e di controllo fondamentale per l’intero comprensorio.
Con il ritorno alla normalità, sconfitto definitivamente il virus e terminata l’emergenza sanitaria che ha impegnato allo stremo tutti i professionisti che operano nei servizi territoriali ed ospedalieri, sarà possibile ripartire con una riorganizzazione complessiva delle attività attraverso una condivisione delle scelte e una doverosa attenzione alle istanze che provengono dalle realtà territoriali come quella di Norcia e della Valnerina”.
(aggiornato alle ore 16.37)