Mountain Wilderness Italia Onlus da decenni ha avviato una campagna contro i mezzi a motore in montagna/ambiente naturale, e nel prendere atto dello sconcertante, inverosimile, devastante emendamento approvato dalla Regione Umbria, non può che condividere e fare propria questa battaglia per la sua immediata revoca senza se e senza ma.
La riuscitissima e democratica manifestazione del 3 u.s. ci ha indotto a riflettere sulle strategie future da mettere in atto per conseguire questo obiettivo.
Proponiamo una campagna di controinformazione sullo stato di devastazione dell’habitat prodotto dal transito veicolare.
Noi che la montagna e la natura la viviamo direttamente sul campo e sulla nostra pelle, come escursionisti, bikers, professionisti, turisti, possiamo costantemente constatare i solchi che lasciano gli pneumatici e documentarlo fotograficamente.
Invitiamo tutti, associazioni, singoli, gruppi a inviare alla Regione e al Ministero dell’Ambiente, mail con foto dei solchi sui sentieri devastati riportanti data e luogo dello scatto perché parli solo l’evidenza dei fatti aldilà e aldisopra di ogni ragionevole dubbio.
A supporto della richiesta di abrogazione ulteriori motivazioni e dati di fatto oggettivi:
– Danno irreversibile d’immagine al “Cuore verde” d’Italia per cui la Regione che promuove il turismo slow dovrebbe auto-denunciarsi…
– Sicurezza sui sentieri, ricordando che qui passano percorsi storico-naturalistico-spirituali come La Via di Francesco, Il Cammino di San Benedetto, Il Cammino delle Terre Mutate,..
– Costi a carico delle comunità locali (vedi lettera dei 23 Sindaci) e della Regione per la tabellazione, in assenza della quale, di fatto, ogni sentiero, pista, traccia diviene percorribile dai mezzi a motore
– Danni permanenti all’ecosistema con alterazione dello stesso e forte disturbo alla fauna
– Ricaduta negativa sull’attività professionale di guide e accompagnatori che lavorano sul territorio valorizzandolo e promuovendolo
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