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Camera di commercio dell’Umbria, Alleanza delle cooperative chiede un seggio

Redazione

Camera di commercio dell’Umbria, Alleanza delle cooperative chiede un seggio

Domani a Terni l’Alleanza delle Cooperative rivendica la conferma del seggio per la "Cooperazione Sociale"
Mer, 29/11/2017 - 17:26

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“Confermare il seggio facoltativo dei cosiddetti “Altri Settori” a favore della “cooperazione sociale” nella costituenda Camera di Commercio dell’Umbria che nascerà dall’accorpamento delle due attuali Camere di Perugia e Terni”. E’ quanto auspicato con forza dall’Alleanza delle Cooperative regionale (che accomuna Confcooperative, Legacoop e AGCI) in una lettera aperta a firma del suo presidente Andrea Fora e condivisa con gli altri due presidenti delle Centrali Cooperative, Dino Ricci e Gabriele Nardini, inoltrata ai due enti camerali di Perugia e Terni.

A fronte del Decreto Ministeriale di nomina del Commissario ad Acta nella persona del Dr. Mario Pera, attuale Segretario Regionale della Camera di Commercio di Perugia, ha preso infatti il via la procedura di nomina del primo Consiglio della Camera di Commercio dell’Umbria e “l’obiettivo – spiega Fora – è continuare a riconoscere fin da domani, nella seduta del Consiglio in programma a Terni, l’importanza ed il peso del terzo settore e della cooperazione sociale nel nuovo organismo unitario regionale. Parliamo di un sistema che negli ultimi trenta anni ha visto crescere in maniera esponenziale il numero di imprese, fornendo servizi essenziali ai cittadini della nostra regione e dando occupazione a migliaia di persone in gran parte di genere femminile e/o svantaggiati”.

Va subito detto che rispetto ai trenta seggi che comporranno la nuova Camera ai quali potranno concorrere le Associazioni di Categoria, c’è già di diritto quello appartenente alla cooperazione, ma in ballo c’è appunto il seggio facoltativo dei cosiddetti “Altri Settori” che ogni Camera di Commercio, e in questo caso il Commissario ad acta, potrà attribuire ad uno specifico comparto in ragione della sua rilevanza socio economica. Oltretutto nelle ultime due consiliature le Camere avevano assunto posizioni disallineate dal momento che solo quella di Perugia aveva esercitato la facoltà concessa, attribuendo il seggio degli “altri settori” ai cosiddetti “servizi alla persona” e riconoscendo il ruolo chiave svolto dal terzo settore, e nello specifico dalla Cooperazione Sociale, dal punto di vista economico, occupazionale e di tenuta del welfare nella nostra regione. “Su questo tema – conclude Fora, presidente anche di Confcooperative Umbria – auspichiamo una convergenza dei due Consigli Camerali di Terni e di Perugia, che in questi anni al pari nostro hanno visto nascere percorsi virtuosi di dialogo tra profit e no profit sui temi cari alla cooperazione sociale anche attraverso la costituzione del “Forum dell’Economia Civile” che pone l’Umbria all’avanguardia a livello nazionale”.

Concorde ovviamente Dino Ricci di Legacoop Umbria e co-presidente dell’Alleanza delle Cooperative “perché  negli anni della crisi post 2008 la Cooperazione Sociale è stato l’unico comparto a presentare un saldo attivo, con una crescita solo nell’ultimo quadriennio del 12%. Oggi le Cooperative sociali in Umbria, che per il 90% aderiscono alle Centrali dell’Alleanza, producono un fatturato di 200 milioni di euro, danno occupazione ad oltre 7.000 lavoratori stabili di cui 600 persone svantaggiate che altrimenti non avrebbero dignità lavorativa, rivolgendo i propri servizi quotidianamente ad oltre 50.000 famiglie di tutta la regione”.

“Anche il Governo Italiano – prosegue Gabriele Nardini, presidente di AGCI Umbria – ha considerato il Terzo Settore uno degli ambiti di più elevata importanza strategica per il rilancio delle politiche economiche e sociali del nostro paese, tanto da farne oggetto di una delle principali riforme nell’attuale legislatura. Solo qualche mese fa è stato approvata la Legge Delega Nazionale sul Terzo Settore ed ora i nuovi decreti attuativi sull’Impresa Sociale che rilanciano questa nuova fattispecie giuridica come uno degli strumenti più innovativi con cui sviluppare attività economiche e sociali nei territori e nuova occupazione, soprattutto giovanile”.

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