Calendario venatorio, dure accuse alla politica sulla gestione della caccia

Calendario venatorio, dure accuse alla politica sulla gestione della caccia

Redazione

Calendario venatorio, dure accuse alla politica sulla gestione della caccia

Mer, 10/08/2022 - 09:52

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Tortora, mancate deroghe, rinvio dell'addestramento cani: cacciatori e rappresentanti di club e associazioni contestano l'intera gestione della caccia

La stesura definitiva del Calendario venatorio dell’Umbria ha creato malumori, per la mancata preapertura per la tortora e la beffa dell’addestramento cani slittato di una settimana, al 21 agosto. Tante che le associazioni venatorie umbre hanno firmato congiuntamente una dura nota in cui contestano la gestione della caccia in Umbria.


Dopo la mobilitazione dei cacciatori
la Giunta “aggiusta” il Calendario venatorio


Ma un gruppo di cacciatori rappresentanti di associazioni e club punta l’indice contro la politica, la struttura burocratica regionale e alcune delle stesse associazioni venatorie.

Ecco la loro nota:

“Il fallimentare provvedimento sulla tutela della tortora africana, emanata dalla sempre più inutile Europa, viene cestinato da quasi tutti i Paesi, alcuni lo decifrano a tutela delle tradizioni locali. In Italia, Ministero e Conferenza Stato-Regioni ne fanno un ulteriore atto burocratico, distruttivo di tradizioni ancestrali.

Alcune regioni (Toscana , Emilia Romagna, Marche, Lazio, Puglia e altre ancora) danno il via alla stagione il primo settembre. Alcune con otto giornate di caccia.

L’attacco alla politica umbra

L’Umbria ancora una volta nega vergognosamente, tortora, colombaccio, storno e quaglia.

La Lega della governatrice Tesei non finisce più di stupire negativamente la ruralità umbra. Dopo aver nominato vice presidente della giunta regionale il consigliere Morroni, eletto con 2.310 preferenze. E conferitegli anche deleghe importanti, come agricoltura, caccia e ambiente.

L’assessore Morroni lascia immutate tutte le figure apicali che per lunghissimi anni hanno gestito sostanzialmente tutto. Gli effetti di tutto ciòsono devastanti.

Tra Morroni e Lega, un vero gioco delle parti. In tre settimane l’assessore ha prima dichiarato l’impossibilità di dare inizio alla stagione, in quanto gli uffici non avevano completato il monitoraggio dei tesserini venatori.

Nella Consulta del 4 agosto, difronte alle richieste di Confavi, gruppi spontanei, e sicuramente altri, aveva cambiato idea, legando l’inizio stagione alla possibilità di adottare il tesserino digitale, come fatto dalla regione Toscana.

Tre giorni dopo tutto smentito. E riducendo di una settimana anche l’addestramento dei cani.

La Lega della Tesei e Morroni sono ormai del tutto inaffidabili, lontani dalle gente autentica, che li ha anche sostenuti.

Il nodo tortora

Distanza abissale dalle tradizioni rurali più autentiche e millenarie, dove innata serietà e affidabilità sono pregnati da passione e rispetto. Tesei ha seguito schematicamente, peggiorandolo pure, ciò che hanno fatto gli altri governatori della Lega lombarda veneta e trentina.

Conferma di ciò, la richiesta, pochi giorni fa, di inserire in Calendario piccione e tortora dal collare. Dimenticando la tortora africana.

Ridicolo e vessatorio nascondersi dietro chiacchiere al vento, che evidenziano totale ignoranza in materia faunistica e disarmante approssimazione.

Ebbene, mentre in molte regioni, anche confinanti, e in quasi tutti i Paesi europei dal 15 agosto in poi si caccia tortora africana, colombaccio e quaglia, in Umbria viene negato per il terzo anno consecutivo tutto.

La cosa migliore sarebbero le dimissioni dell’assessore Morroni , per il bene dell’Umbria. Quando vengono meno competenza, capacità di ascolto e concretezza, il destino di chi fa politica è segnato.

In più passaggi della stesura del Calendario venatorio non vengono rispettate norme, tempi e leggi. Non esiteremo a presentare esposti agli organi competenti.

Le opposizioni

Assordante, ma non più di tanto, il silenzio delle opposizioni in Consiglio regionale, tanto legate agli ambientalisti e animalisti anche nelle imminenti elezioni politiche. I “no”, oggi più che mai, uniscono le diverse forze politiche, producendo danni in tutte le direzioni, vedi campo energetico.

Caccia, le criticità nel resto d’Italia

Dobbiamo dirci francamente che la gestione della caccia in Italia ha toccato il fondo. Il disastro umbro, il blocco senza motivazioni in Sicilia, i metodi medievali della regione Lazio.

Il prelievo della tortora africana nei paesi mediorientali dai primi giorni di agosto, senza limiti di carniere e orari.

Tutto ciò conferma delle associazioni venatorie, Federcaccia in primis. Ma le altre dove sono?

Cacciatori, scendiamo in politica

Possiamo concludere che è arrivato il momento di scendere direttamente in politica. Con candidati e liste in rappresentanza della ruralità italiana. Mai più un solo voto a certe forze politiche”.

Firmato:

Claudio Tortoioli e Daniele Ranieri – Associazione venatoria ambientale Nata libera Perugia

Sergio Gunnella ed Evandro Caiello – Confavi Umbria

Mario Bartoccini – ricercatore faunistico

Danilo Mattaioli e Francesco Ravacchioli – Club cacciatori le Torri

Andrea Verzellini – Umbria caccia e natura

Moreno Raggetti – ricercatore faunistico

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