Il procuratore Cantone in udienza a Perugia ha derubricato le accuse contestando un reato meno grave
Non ci fu corruzione nell’azione di Luca Palamara. Nell’udienza perugina di oggi (martedì) il procuratore Raffaele Cantone ha derubricato le accuse contestando il reato, meno grave, di traffico d’influenze illecite.
Nel processo principale in corso a Perugia nei confronti di Palamara, quello per i rapporti con l’imprenditore Fabrizio Centofanti (che ha patteggiato) cade dunque l’accusa di corruzione.
Per il procuratore Cantone le parti possono chiedere riti speciali.