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Cadavere riemerge dalle acque della diga di Montedoglio: potrebbe essere il corpo di Claudio Sbrilli

L'hanno trovato in località I Balazzi, vicino alla cittadina toscana di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo: un cadavere è riemerso dalle acque della diga di Montedoglio, mentre galleggiava poco distante dalla riva. E' accaduto nella mattinata di domenica. A trovarlo e a segnalarne la presenza sono stati gli operanti della Protezione Civile tifernate, in particolare del Gruppo Alfa, impegnati in un servizio di supporto per lo svolgimento di una regata riservata ai non vedenti.

Dopo l'allarme si sono recati sul posto gli agenti della Polizia di Sansepolcro, i Carabinieri di Pieve Santo Stefano e i Vigili del Fuoco di Sansepolcro e Arezzo. I caschi rossi sono intervenuti con un'imbarcazione ed un elicottero, data la difficoltà delle operazioni di recupero, a causa delle sterpaglie e della fitta vegetazione. Alla fine però l'intervento a terra del velivolo non è stato necessario. Il corpo, ormai in avanzato stato di decomposizione, è stato trasportato presso l'ospedale di Sansepolcro da un'agenzia locale di pompe funebri, e rimane a disposizione dell'Autrità Giudiziaria di Arezzo per l'autopsia. I primi esami verranno svolti già nella giornata di oggi, mentre il magistrato che si occupa del caso, Roberto Rossi, non aveva ancora fino a ieri affidato l'incarico al patologo.

Il corpo non è ancora stato identificato. Sul caso si addensa purtroppo l'atroce dubbio che però appartenga a Claudio Sbrilli, il biologo 44enne scomparso qualche mese fa da Citerna, proprio in quella zona. L'avanzato stato di decomposizione del cadavere e i vestiti sul corpo non farebbero però presagire nulla di buono.

(Ale. Chi.)

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