L'Ispra chiede di spostare la data dell'11 settembre ipotizzata | E per la tortora il tesserino elettronico non piace ai cacciatori tradizionalisti
Si complica il percorso che dovrebbe portare, in Umbria, alla mezza giornata di caccia alla quaglia per l’11 settembre. La data che era stata ventilata alle associazioni venatorie rischia infatti di saltare alla luce del parere di Ispra, che per questo territorio preferirebbe una data successiva al 20 settembre e quindi all’inizio della stagione venatoria, fissata da Calendario venatorio al 18 settembre, senza preaperture.
Gli uffici regionali – già finiti nel mirino delle associazioni venatorie e additati anche da parte della politica come responsabili del pasticcio, poi sanato, che aveva fatto inizialmente slittare al 21 agosto l’avvio dell’addestramento cani – stanno verificando quando poter concedere la mezza giornata di caccia alla quaglia.
E intanto si lavora per cercare di recuperare il ritardo legato al conteggio puntuale delle tortore cacciate, così come richiesto dal piano nazionale. Per un carniere che comunque per l’Umbria – sulla base degli ultimi cinque conteggi dei tesserini disponibili – risulta di 3300 capi. Ma la prospettiva della app, al di là delle difficoltà di applicazione (non tutti dispongono di uno smartphone e comunque in alcuni luoghi impervi non c’è campo, con la conseguenza di dover registrare i capi abbattuti successivamente) non piace ai cacciatori tradizionalisti.