La Provincia, in tema di caccia al cinghiale, chiede agli ATC – Ambiti Territoriali di Caccia di varare il piano annuale di gestione in maniera compatibile con la salvaguardia e tutela dell’ambiente, del comparto agricolo e degli altri selvatici. Con la revisione dei settori e dei distretti per la caccia al cinghiale in forma collettiva attuata dalla Provincia nel 2010, che ha raccolto un unanime consenso avendo migliorato in molti casi i livelli di sicurezza durante le battute e allo stesso tempo ridato circa 30.000 ettari alle altre forme di caccia, si è dato avvio ad un nuovo approccio della problematica e delle criticità determinate dalla presenza del cinghiale sul territorio. Al fine di ridurre l’impatto che la specie causa all’ambiente e alle coltivazioni agricole, si rende ora indispensabile dar seguito alla piena applicazione del Regolamento Regionale n° 34/99, recentemente modificato ed integrato. Per questo, la Provincia sollecita gli Ambiti Territoriali di Caccia a mettere a punto, per ogni distretto, il piano annuale di gestione del cinghiale che deve essere finalizzato al raggiungimento e al mantenimento di una presenza delle popolazioni compatibili con le esigenze di salvaguardia delle colture agricole. ‘Soltanto una corretta gestione delle popolazioni di cinghiale all’interno di ciascun dei 21 distretti – è il commento della Presidenza della Provincia di Perugia – consentirà di ridurre o evitare pressanti interventi selettivi sulla specie durante tutto l’arco dell’anno e, allo stesso tempo, mantenere la popolazione di cinghiale ad un livello di compatibilità con l’ambiente, l’agricoltura e le altre popolazioni selvatiche”.