” Le recenti notizie e le dichiarazioni sui giornali che si stanno susseguendo in materia di caccia in deroga, per l'Umbria, alla specie fringuello, non fanno che rafforzare la posizione di Federcaccia su tutta la vicenda. Come abbiamo già avuto modo di chiedere lo scorso 29 luglio a mezzo stampa, occorre chiarezza sulle regole che determinano la concessione o la non concessione della caccia in deroga alle varie specie selvatiche protette. L'Istituto nazionale per la fauna selvatica ha più volte detto che, riguardo alla specie fringuello, “i dati attualmente disponibili non consentono una determinazione oggettiva e scientificamente solida della piccola quantità cacciabile”. A questo punto reiteriamo la nostra domanda, come ha fatto di recente anche la Federcaccia Toscana: perché la Lombardia e il Veneto cacciano fringuello e peppola, grazie a due apposite leggi regionali?
“Occorre chiarezza – dichiara il presidente di Federcaccia Spoleto Luciano Calabresi – visto e considerato che i cacciatori umbri pagano le tasse per la licenza di caccia proprio come i loro colleghi lombardi, veneti e del resto d'Italia e, pertanto, devono poter usufruire degli stessi diritti anche in termini di opportunità venatorie. Il discorso è poi ancor più valido se si considera che il fringuello è una specie migratoria e che, quindi, gli esemplari che arrivano in Umbria sono già passati per il Veneto o la Lombardia. O forse – conclude – i fringuelli in Lombardia e Veneto sono di allevamento?”.
“Sollecitiamo di nuovo la Regione Umbria – aggiunge il presidente provinciale di Federcaccia Perugia Alessandro Barbino – a svolgere subito una verifica delle due leggi regionali lombarda e veneta dal puto di vista della fattibilità e, in caso di riscontro positivo, a percorrere una strada simile. Nel frattempo – conclude – bene ha fatto l'assessore provinciale Massimo Buconi ad uscire sui giornali locali proprio oggi, chiedendo al Governo di Roma di obbligare l'Infs a stabilire l'esatto concetto di ‘modica quantità' in materia di caccia tradizionale, come appunto è quella al fringuello per i cacciatori umbri”.