In attesa di vedere se sarà necessaria l’audizione del coordinatore regionale delle guardie del Wwf, Sauro Presenzini, in III Commissione di Palazzo Cesaroni sono stati convocati per mercoledì 21 novembre l’assessore Fernanda Cecchini ed i tecnici degli uffici che si occupano di materia venatoria, per fare finalmente chiarezza sulle persone abilitate a fare i controlli ed a comminare multe ai cacciatori non in regola.
Il capogruppo della Lega, Emanuele Fiorini, aveva chiesto direttamente l’audizione del responsabile del Wwf – tra l’altro una delle guardie che, secondo quanto da lui segnalato in Consiglio regionale, non avrebbe il decreto della Provincia che abilita ai controlli – ma il il presidente della Commissione, Attilio Solinas, dopo un confronto con il collega del centrodestra, ha ritenuto che l’assessore Cecchini, coadiuvata dai tecnici della Regione, possa già sciogliere il nodo e fornire l’elenco delle guardie volontarie venatorie abilitate ai controlli.
Guardie venatorie, Cecchini: “Solo le Province possono autorizzare i volontari”
Una soluzione che però non convince Fiorini, che teme si perda altro tempo, considerando che ormai da quasi un anno la Libera Caccia, che aveva sollevato la questione di legittimità attraverso il proprio legale Marzio Vaccari, attende una risposta chiara e definitiva da parte della Regione, della Provincia di Perugia e della Prefettura. “Sono contrariato dalla scelta di non convocare il responsabile del Wwf, come da me richiesto – commenta Fiorini – perché questa sarebbe stata la soluzione più veloce per fare chiarezza. Se Cecchini non porterà le risposte richieste, ne dovrà poi rispondere”. In ballo, infatti, ci sono decine e decine di multe sulla cui legittimità c’è un grande punto interrogativo. “E comunque – aggiunge il capogruppo della Lega – tornerò a chiedere che venga sentito in Commissione anche Presenzini, per chiarire quanto avvenuto finora”.
Presenzini: “Pronto a chiarire, ma non sul banco degli imputati”
E lo stesso Presenzini, attraverso la pagina Facebook delle guardie giurate Wwf Perugia (la cui denominazione, nel frattempo, è diventata solo Wwf Perugia) – rispetto alle anticipazioni di stampa circa una sua prossima audizione in Commissione regionale su “convocazione” dei cacciatori, aveva replicato di non aver ricevuto alcuna comunicazione dalla Regione. E in effetti, nonostante la richiesta di Fiorini, la Commissione ha deciso prima di sentire l’assessore Cecchini, cosa che potrebbe anche rendere superflua un’eventuale audizione di Presenzini o di altre guardie volontarie.
Multe ai cacciatori, chiesta la convocazione di Presenzini in Regione
“Nessun problema a rispondere e a chiarire” ha comunque fatto sapere, sempre via social, il responsabile del Wwf, giudicando il confronto in Commissione regionale “l’occasione per fugare ogni dubbio circa i compiti e i poteri dei pubblici ufficiali addetti a questo tipo di servizio, ed anche soprattutto per evitare che altri cacciatori, come già accaduto nostro malgrado, vengano poi denunciati e rinviati a giudizio (anche di recente), a seguito di informazioni comportamentali errate, facendo diventare il cacciatore di turno la cavia e l’agnello sacrificale, sull’altare di certe tesi bizzarre, …quanto inconsistenti”.
Presenzini, però, anticipa che rifiuterà “di presentarsi sul banco degli imputati”, una sorta di “Tribunale dell’Inquisizione“, qualora la sua eventuale audizione in Commissione venisse sollecitata “dalla solita associazione venatoria” per il tramite “di una sola parte politica“. E il coordinatore regionale delle guardie del Wwf conclude chiedendosi ironicamente: “Con alcune associazioni venatorie più serie andiamo d’accordo, con altre no… ci sarà un motivo?”.
Loretoni: “La legge va rispettata anche dalle guardie”
Se la “parte politica” è la Lega rappresentata da Fiorini, la “solita associazione venatoria” con cui il Wwf in Umbria non va d’accordo è l’Associazione nazionale Libera caccia, che ha aperto un fronte legale sulla vicenda della legittimità ad effettuare controlli da parte delle guardie volontarie eventualmente prive dell’apposito decreto che solo le Province possono rilasciare.
Da quando ha appreso che alcune di queste guardie non avrebbero tale titolo, la Libera Caccia ha impugnato (con ricorsi ancora pendenti) le multe, ha chiesto ufficialmente alle Istituzioni competenti l’elenco dei soggetti abilitati, diffidando dal consentire che altri continuassero a comminare sanzioni ritenute illegittime, ed ha invitato i cacciatori sottoposti a controlli a richiedere preventivamente alle guardie l’esibizione del decreto, sollecitando l’intervento delle forze dell’ordine in caso di rifiuto. Proprio l’indicazione che non piace al Wwf.
Dallo scorso novembre, da quando cioè è stata posta formalmente la questione, è nato un braccio di ferro tra il coordinatore delle guardie del Wwf, Sauro Presenzioni, e il presidente della Libera Caccia Umbria, Lando Loretoni. Che replica così al Wwf circa i motivi del mancato feeling riscontrato invece con altre associazioni venatorie: “Noi siamo per il rispetto delle regole, da parte dei cacciatori, ma anche delle guardie volontarie, alcune delle quali, come da noi denunciato, continuano a tenere comportamenti persecutori e provocatori, oltre che illegittimi. E credo che il rispetto della legalità da parte di tutti, da cui poi consegue una serena pratica della caccia – conclude Loretoni – debba essere l’obiettivo di ogni associazione venatoria”.
Caccia, tra orgoglio multe e provocazioni