Arci Caccia Terni 'denuncia' caos Atc3 "Per due volte è stato fatto mancare il numero legale per eleggere il Comitato"
La segreteria dell’Arci Caccia di Terni, tramite una nota del presidente Giampiero Amici, ha informato l’opinione pubblica, in particolare i cacciatori e gli agricoltori, “che la Regione e le associazioni agricole per due sedute consecutive hanno imposto ai loro rappresentanti di non partecipare alle votazioni per eleggere il Presidente del nuovo Comitato dell’Atc3 facendo mancare il numero legale“.
Secondo Arci Caccia, l’atteggiamento avuto “suscita il sospetto che si vogliano far scadere i 45 giorni consentiti dal Regolamento per eleggere il Presidente attraverso il voto dei consiglieri e se ciò non avviene a quel punto lo nomina direttamente la Regione.
Questa strategia, se avvalorata dai fatti, sarebbe un atto simile a un commissariamento dell’Ente e determinerebbe una sicura ingovernabilità dalle conseguenze imprevedibili”.
Azione umiliante per i cacciatori
“Non solo, sarebbe un’azione irresponsabile, inaccettabile e umiliante per tutti i cacciatori indipendentemente dal loro orientamento politico, essendo gli unici e i soli finanziatori dell’Ente – seguita la nota di Amici – I cacciatori non pagano l’iscrizione per far fare la campagna elettorale ai partiti o alle coalizioni che di volta in volta governano la Regione. Al contrario pagano la quota annuale affinché l’Atc svolga al meglio la propria funzione di gestione del territorio a fini faunistici e ambientali. Funzione determinata dalla Legge e dal Piano Faunistico Venatorio Regionale. Questi sono i compiti dell’Atc, non altri. Per questo la Legge prevede che i Comitati di Gestione siano espressione a maggioranza dei rappresentanti delle associazioni venatorie riconosciute, delle associazioni agricole e delle associazioni ambientaliste. Sono previsti solo quattro consiglieri in rappresentanza delle istituzioni con funzioni di controllo e non altre”.
Il ruolo delle associazioni agricole
“La segreteria dell’Arci Caccia di Terni giudica incomprensibile e pericoloso anche l’atteggiamento delle associazioni agricole che anziché ricercare una maggiore collaborazione con il mondo venatorio, al fine di contenere “al minimo” i danni alle colture agricole causati in particolare dai cinghiali, hanno sposato la strategia della Regione aprendo un possibile ma alquanto probabile scontro con i cacciatori.
Anche in questo caso sorgono sospetti. Forse si è scelta la strada dello scontro pur di non compromettere i rapporti con la Regione per questioni di opportunismo legate ai contributi finanziari?
Speriamo che non sia così. Non vogliamo pensare che abbiano rinunciato alla loro autonomia e alla loro autorevolezza, ma siamo fermamente convinti che la loro collaborazione e la loro disponibilità sia vitale per il mondo venatorio per continuare a esercitare la nostra passione”.
10 ottobre ultimo appello
“Il 10 ottobre è convocata la riunione del nuovo Comitato. Quella sarà l’occasione per verificare e giudicare definitivamente quali siano gli obiettivi veri di ciascuno. Sarà anche l’occasione per spazzare via le chiacchiere e le insinuazioni. Si tratta dell’ultima possibilità per i consiglieri di eleggere il Presidente dell’Atc3 prima della scadenza dei fatidici 45 giorni. L’auspicio è che si consenta a tutti di partecipare liberamente alle votazioni – conclude la nota – L’Arci Caccia di Terni si augura, nell’interesse dell’Ente e di coloro che ne fanno parte e lo finanziano, che prevalgano il buon senso e la condivisione”.