Nel primo giorno di caccia in Umbria Claudio Tortoioli, presidente dell’associazione venatoria ambientale Nata Libera Perugia, manifesta l’insoddisfazione di tanti cacciatori che non si sentono rappresentati dalle associazioni.
Caccia, i nodi nazionali…
Una insoddisfazione che non è certo solo umbra, ricorda Tortoioli. Che elenca alcuni nodi della caccia: le scelte fatte recentemente dal Governo, la mancata convocazione delle realtà venatorie e dell’associazione armieri agli Stati generali, il rigetto delle leggi di riforma della caccia in Lombardia e Toscana. E poi la bagarre in atto a Bruxelles sui limiti all’uso delle munizioni con il piombo.
Eppure, ricorda Tortoioli, al mondo venatorio sono legate 2.352 aziende con 90mila addetti. Per non parlare delle pesanti ripercussioni su agricoltura, allevamento e sicurezza stradale.
Una situazione di fronte alla quale Tortoioli chiama in causa anche le associazioni tradizionali, per non aver saputo arginare le limitazioni a cui la caccia è stata sottoposta in questi anni. E ciò, secondo il responsabile di Nata Libera Perugia, a causa di dirigenti spesso politicizzati.
… e quelli in Umbria
“Anche nella nostra Umbria – afferma Tortoioli – nonostante l’impegno del neo assessore Roberto Morroni e il lavoro svolto dall’ex assessore Fernanda Cecchini, che ringraziamo per la leale e sincera disponibilità dimostrata nel corso del suo mandato, restano aperte molte questioni. Dalla insufficiente ed esosa gestione del cinghiale, alla sempre più rara presenza della piccola selvaggina nobile, alla dilagante presenza di predatori, alla fallimentare cura delle Z.R.C. E degli inutili Comitati di gestione, A.T.C., che macinano risorse senza produrre qualità ambientale e fauna“.
In base a quanto visto nelle due giornate di preapaertura, Tortoioli giudica apprezzabile la presenza di tortore, anche se con carnieri poveri: “La caccia alla tortora resta una delle pratiche più tradizionali e radicate dell’arte venatoria, che va salvaguardata e difesa da noi tutti. Tardiva anche per la quaglia, domenica 13 settembre fino: con i nostri cani, abbiamo ripreso questa straordinaria ed antichissima caccia. Erano alcuni anni – sottolinea – che le assurde leggi ce lo impedivano, in quanto soltanto in Italia la si può cacciare dal 10 settembre, mentre in quasi tutti i paesi europei lo fanno dal 15 agosto“.
Il lavoro di Morroni
Nata Libera Perugia augura un buon lavoro al vice presidente della Giunta regionale Robero Morroni, ringraziandolo per l’attenzione che sta dedicando nelle diverse e complesse deleghe: “Sappiamo bene – aggiunge Tortoioli – del suo invito rivolto alle associazioni venatorie, di prendersi tutto ciò che la la 157 consentiva. Ebbene, i ‘dirigenti delle associazioni’ non sono stati capaci ancora una volta di raccogliere la disponibilità dell’assessore Morroni. Le stesse associazioni che in primavera promettevano di tutto (piccione, tortora dal collare, deroghe) e che poi hanno concluso rinnegando gli impegni presi, bloccando il prelievo dei corvidi il 13 gennaio, introdotto ulteriori limitazioni orarie per l’addestramento dei cani e addirittura il blocco al 10 settembre. E impedito il prelievo del colombaccio in preapertura, trasformando una festa come è da sempre l’ apertura in una… una punizione politica“.
Il colombaccio
Tortoioli ricorda che il colombaccio, ormai stanzializzato, è in forte salute e crescita diffusa in quasi tutti i paesi europei: “Le vicine Marche come Campania, Puglia , Calabria, Sicilia, Veneto hanno permesso il prelievo già in preapertura senza problemi di sorta. Anche perché colombaccio e tortora hanno le stesse abitudini: prediligono entrambe ampi spazzi di girasole di cui si nutrono, alberature fresche e ricche di acqua dove si rifugiano nelle ore più calde delle torride giornate estive, affili per involarsi e raggiungere i luoghi di pastura“.
Un aspetto che mette i cacciatori di fronte al rischio di errore, con conseguenze pesantissime.
Tortoioli ricorda anzi che alcuni studi di autorevoli ornitologi affermano scientificamente che il prelievo di una o due giornate estive in forme non specializzate, faccia molto bene alla specie, rafforzandone diffidenza, selvaticità e ambientamento.
Oltretutto, in inverni miti come quello appena trascorso, la seconda e terza decade di gennaio i colombi sono già in periodo prenunziale. “Quindi è discutibile – afferma Tortoioli – cacciarlo e colpirlo spesso a fermo nelle edere ove cerca di alimentarsi“.
“I cacciatori umbri hanno subito una grande ingiustizia – afferma Tortoioli – e sappiamo molto bene che l’assessore Morroni non ha nessuna responsabilità. Anzi, forse alcuni miravano a metterci proprio contro Morroni“.
“Se poi si voleva portare il colombaccio a fine gennaio – prosegue Tortoioli – lo si poteva fare, tecnicamente, come fatto dalla Regione Marche, peraltro come proposto da noi di Nata Libera, prima dell’approvazione del Calendario venatorio“.
Da qui l’insoddisfazione di molti cacciatori. Con il nascere di nuovi gruppi spontanei di protesta. In particolare su aspetti come la gestione delle risorse economiche versate dai cacciatori agli A.T.C. (50/60 milioni di euro in 25 anni). una gestione definita “scellerata” da Tortoioli. Che attacca: “Pazienza e tolleranza hanno un limite: è arrivato il momento che la parola passi ha noi cacciatori, vogliamo confrontarci direttamente, perché gli ambasciatori non ci rappresentano più“.
Nata Libera invoca un nuovo corso
Nata Libera Perugia invoca un nuoco corso: “Completamente innovativo, sotto ogni punto di vista – afferma Tortoioli – dal confronto, alla gestione delle risorse economiche. Per valutare costi e benefici che collettività, cacciatori, e agricoltori ne traggono“.
E ancora, le proposte di Nata Libera Perugia: potenziamento e dinamica funzionalità dell’osservatorio faunistico regionale, tutela delle forme di caccia in difficoltà, salvaguardia delle pratiche tradizionali, un calendario sancito con un atto legislativo che eviterebbe l’impugnabilità da parte degli animalisti. E un inizio di stagione anticipato alla prima domenica di settembre.
Recupero delle giornate di caccia sottratte a settembre, la prima decade di febbraio, per uso esclusivo del contenimento dei predatori attualmente totalmente fuori controllo.
Le proposte di Nata Libera Perugia
Questo il pacchetto di proposte di Nata Libera Perugia per migliorare biodiversità, sicurezza, agricoltura e gestione della caccia. Sviluppare una più concreta e remunerativa collaborazione verso il mondo agricolo, per migliorare ambiente e presenza di fauna. Potenziamento e piena operatività dell’Osservatorio faunistico regionale. Partecipazione dei rappresentanti dei gruppi spontanei nella Consulta faunistica regionale regionale. Abbattimento dei predatori (volpi, corvidi, nutrie) nel mese di febbraio. Piena funzionalità delle ZRC rivisitazione della gestione.
Le guardie volontarie venatorie
Tortoioli affronta poi il tema delle guardie ambientali venatorie, molto sentito in Umbria: “Da tempo si registrano in tutta la regione atti di vera e propria persecuzione e vessazione da parte di guardie volontarie. Ognuno si distingue con il suo stile, nelle diverse associazioni. In questo caso voglio ringraziare il presidente regionale della Libera caccia, Lando Loretoni, il quale con la sua intraprendenza, ha dato mandato ai propri legali di verificare l’operato delle guardie volontarie di associazioni ambientaliste, coinvolgendo tutti gli organi competenti e richiedendo la sospensione dei decreti“.
Su questo aspetto, Nata Libera Perugia chiede con forza il blocco totale del controllo venatorio ed ittico da parte delle guardie volontarie ambientaliste, e l’esclusivo compito affidato alle guardie provinciali e ai carabinieri forestali, specializzati in materia e garanzia per tutti.
“Con l’auspicio che questa ventata di positività guidata da Loretoni ci indirizzi tutti da protagonisti verso una nuova e positiva alba per la caccia umbra – conclude tortoioli rivolgendosi a tutti i cacciatori umbri – vi porgo un fraterno in bocca al lupo per l’apertura generale della caccia“.