Il tesserino venatorio digitale che la Regione Umbria vuole introdurre non porterà, almeno in un primo momento, all’eliminazione di quello tradizionale cartaceo. Questa la rassicurazione che i tecnici degli uffici regionali hanno dato ai responsabili delle associazioni venatorie-
La Regione, sulla base di un finanziamento ricevuto per la digitalizzazione, procederà ad elaborare questa app che sarà utilizzata solo dai cacciatori che ne faranno richiesta. E che si pensa di utilizzare anche per la caccia al cinghiale e la soluzione, sfruttando la possibilità di avere un più rapido aggiornamento sui capi abbattuti nel territorio. App che sarà però scaricata solo dai cacciatori che intenderanno avvalersene: quanti preferiscono segnare gli animali abbattuti sul tradizionale tesserino venatorio cartaceo, potranno continuare a farlo.
E comunque, è stato detto, i tempi di messa a punti del sistema digitale non si prevedono brevi e quindi difficilmente il nuovo tesserino potrà entrare in vigore già nella stagione venatoria 2023-24.
Quanto alle criticità manifestate, tra cui il fatto che in determinate zone di caccia non si abbia campo per l’accesso alla rete internet, è stato spiegato che il controllo dovrà essere effettuato solo in zone con copertura, dove si potrà verificare che nel frattempo le prede siano state registrate.
Alcuni cacciatori dei rappresentanti delle associazioni venatorie non vedono con favore questo continuo ricorso alla tecnologia. Anche rispetto a quanto avvenuto a settembre in preapertura quando ha esordito la app per la tortora. E sulla base dell’esempio del Veneto, dove la gestione telematica è risultata complessa.
Altri, favorevoli a questa opzione, chiedono che venga riconosciuto un incentivo economico a chi deciderà di usare il tesserino digitale.
Tutti, comunque, hanno tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere che anche con l’introduzione del tesserino venatorio digitale, quello cartaceo tradizionale, almeno in una prima fase, non sparirà.