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“Business Coaching” nel panorama della formazione per le PMI

Il business coaching è rivolto a manager e professionisti di piccole e medie imprese, che vogliono migliorarsi e migliorare la loro attività grazie a delle tecniche specifiche di insegnamento e allenamento.

A volte l’intervento di un coach all’interno dell’azienda può essere necessario ai fini del superamento di una determinata difficoltà economica, una crisi gestionale o addirittura per affrontare il solito e delicatissimo problema del passaggio generazionale.

All’ultimo Funnel Marketing Live di marzo svoltosi al palacongressi di Riccione, il team di Media Marketer ha avuto il privilegio di assistere a una lezione dell’esperto n.1 in Italia riguardo al Business Coaching, ossia Roberto Castaldo.

Numeri impressionanti

Direttore della Business School di un’azienda italiana che fattura oltre 1 miliardo all’anno, Castaldo negli ultimi 15 anni ha portato oltre 1.156 aziende italiane ed estere a raggiungere in media il +37% di fatturato nei primi 6 mesi e il +53% di performance per singolo task.

Durante il suo intervento, ha focalizzato l’attenzione dei presenti sui punti fondamentali per portare a redditività un’azienda, evitando gli stessi errori di gestione che alla fine causano grandi frustrazioni e perdite economiche.

L’occasione è stata ghiotta per fare alcune domande a Roberto alla fine dello speech, durante il quale si è potuta apprezzare tutta la sua disponibilità e professionalità.

Cosa vuol dire essere un Business Coach?

Il business coach nel mio modello è un coach professionista esperto in Performance Management in ambito business, è esperto di processi e interviene in due fasi: goal setting e piano d’azione.

Come è finito sul palco del Funnel Marketing Live 2019?

Conosco Michele e Alessandro (Funnel Company) da un po’ e quando mi hanno chiesto di condividere i miei contenuti con i loro followers sono stato subito d’accordo. Fanno un gran lavoro e di grande qualità anche!

Molti altri professionisti mi hanno chiesto in questo anni di essere presente ai loro eventi, ma con Michele e Alessandro abbiamo una comunione di valori molto forte e questo ci favorisce nelle relazioni.

Perché le PMI italiane possono farcela nonostante la situazione economica del nostro Paese?

Perché abbiamo inventiva, problem solving, ma poi ci perdiamo nell’organizzazione che è zero!

Proprio perché il tessuto imprenditoriale è molto scarso managerialmente, basterebbe avere un livello di organizzazione diverso per rendere meno rischioso è più performante il proprio business!!

Lei che è stato un atleta di livello, ci spiega le molte analogie che ci sono tra sport e imprenditoria?

Lo sport è una metafora molto utile per spiegare quello che accade all’imprenditore e al suo staff.

L’imprenditore è contemporaneamente atleta e coach, una delle cose più difficili, perché spesso, al 99% da atleta non si fa allenare e da coach non conosce le tecniche di allenamento.

Per cui rischia di fare gran confusione, ma l’imprenditore italiano ha determinazione, talento e spirito di abnegazione smisurato e queste metafore solitamente lo motivano a fare le cose in maniera diversa.

Cosa manca alle università per creare davvero imprenditori “moderni” e non semplici dottori?

Passatemi la battuta, a volte neanche semplici dottori; c’è un livello di precarietà altissimo, i programmi sono obsoleti e la preparazione degli stessi docenti è lontana da ciò che serve al mercato!

Io stesso sono spesso coinvolto nel mondo accademico come esperto e mi rendo conto che siamo alla preistoria rispetto ad altre nazioni.

Nell’ambito della formazione in giro si trova di tutto ormai, da cosa si riconosce un buon coach?

La preparazione e il tipo di studi e di esperienze che ha fatto e soprattutto i risultati che ha prodotto! Meglio se in un sistema non autoreferenziato.