Sarà mezzanotte in Italia quando a New York le porte del Guggenheim si apriranno sulla mostra di Alberto Burri, per la presentazione in anteprima alla stampa. Sono 82 i tecnici che in queste ore stanno lavorando all’allestimento della retrospettiva The Trauma of Painting, “la prima in oltre 35 anni e la più completa mai allestita negli Stati Uniti” (scrive il Guggenheim nella presentazione dell’evento), che sarà inaugurata domani, venerdì 9 ottobre.
Il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta è in America dall’inizio della settimana per partecipare ai numerosi incontri previsti con i rappresentanti del museo e della città, tra cui quello con il direttore del Guggenheim Richard Amstrong. Insieme a lui, presidente e vicepresidente della Fondazione Burri, Bruno Corà e Rosario Salvato, e il vicesindaco Michele Bettarelli.
Commenti positivi sul clima di grande attesa che sta accompagnando l’apertura della mostra vengono dalla delegazione tifernate a New York. In particolare il sindaco Luciano Bacchetta ribadisce “la grande attenzione con cui stampa e opinione pubblica guardano a questo evento. Ospitare circa 100 opere di Alberto Burri, alcune delle quali mai uscite dall’Italia, è percepito come un fatto eccezionale ed in realtà lo è. La nostra presenza a New York è doverosa e fortemente voluta dall’organizzazione del Centenario, che ne sostiene i costi, perché la città a cui Burri ha lasciato la sua eredità artistica riveste un ruolo fondamentale nei rapporti tra istituzioni culturali e nell’ambito del progetto, in programma nei primi mesi del 2016, di ospitare a Città di Castello una selezione di opere del Guggenheim, connesse allo spirito e alle tematiche del Centenario”.
In attesa dell’anteprima di stasera ospiti eccellenti hanno potuto visionare l’allestimento delle opere che la Fondazione ha messo a disposizione del museo: il fotografo Steve McCurry, autore di alcune foto all’interno dei Seccatoi del tabacco durante il reportage compiuto per la Regione Umbria, e l’ambasciatore italiano negli USA Claudio Bisogniero, che si aggiungono ai tanti galleristi ed addetti ai lavori interessati all’evento, corredato da un catalogo con saggi critici di altissima qualità. Curata da Emily Braun, la mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio 2016.