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Buone notizie per il giornalismo online, partito il primo master di all digital

Redazione

Buone notizie per il giornalismo online, partito il primo master di all digital

Ven, 15/02/2013 - 11:05

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Sara Cipriani

Per un rinnovato giornalismo che sia in primis etico, per il diritto al libero accesso agli atti pubblici, per una nuova generazione di operatori dell'informazione che sappiano interpretare il proprio ruolo attraverso i nuovi media, per questi e a per molti altri fondamentali diritti Frank La Rue, relatore speciale ONU sulla libertà di espressione e di opinione, è intervenuto ieri alla Camera dei Deputati, in occasione dell'inaugurazione del Master di Primo livello in Digital Journalism oragnizzato dal Centro Lateranse Alti Studi.
La Lectio Magistralis – Frank La Rue è una persona speciale, gira il mondo per conto delle Nazioni Unite con l'impegno di promuovere e far rispettare la libertà di parola e di pensiero. Parla con pacatezza, in un inglese ben comprensibile, ai 26 selezionati studenti che aprono con la sua lectio magistralis un nuovo percorso di alta formazione. Lezione che spazia attraverso i più basilari diritti civili e tocca di conseguenza i fondamentali del giornalismo: “promuovere la pace nel mondo agevolando il libero fluire delle idee nel pieno rispetto della libertà di opinione, che diventa a sua volta di espressione.” Un diritto che nel modo di oggi dovrebbe essere inalienabile e garantito. Diritto che sopra a tutti dovrebbe essere delle minoranze e dei più poveri, delle voci più flebili.
Non manca La Rue di addentrarsi in modo più pertinente nell'ambito giornalistico, con un passaggio sulla questione del libero accesso agli atti pubblici. Questione delicata in Italia. Su questo tema il Bel Paese si chiama ancora fuori dalla cerchia dei “civili”, volontariamente, nonostante i proclami e i ripetuti annunci di presunti decreti in materia. L'ultimo, di Gennaio, arriva a citare il FOIA Freedom of Information Act, al fine per garantire l'accesso agli atti con obbligo di pubblicazione, diritto di fatto già acquisito anche se spesso osteggiato. Peccato che dai siti istituzionali non si riesca ad accedere al testo del decreto legge. Lo stesso La Rue, più volte nel nostro paese, non può stilare una relazione ufficiale sullo stato dell'informazione italiana, in quanto mai ufficialmente invitato.
La prima lezione si chiude con un'esortazione all'uso dei nuovi mezzi di comunicazione legati ad un uso consapevole di internet. Mezzo che come tutti in “nuovi” deve affrontare diffidenze e timori, ma che ha in sé il seme della divulgazione e della conversazione. Un fronte nuovo dell'informazione più ampio e libero, aperto alla costruzione comune e al confronto e per questo, più consapevole ed etico, foriero di messaggi ed esempi di crescita, scambio e positività.

La presentazione del Master – Ad aprire i lavori di questa prima intensa giornata, Monsignor Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, che dopo aver salutato ad uno ad uno tutti gli studenti ha partecipato la propria soddisfazione per questo corso, ancora unico in Italia per i temi e la professionalità con si affrontano, “un unicum per l'università pontificia che raccoglie la sfida del mondo del digitale”. La Chiesa come più volte dimostrato in questi ultimi tempi si apre ai nuovi media e ai social network per divulgare il proprio messaggio. “Abitare l'ambiente digitale” con impegno e responsabilità, questo le parole del Rettore, “C'è tanto di più delle cattive notizie. Dare spazio alle buone notizie per creare un ambiente mediatico che sia ecologico, capace di respingere le sirene inquinate, che possono minare l'umanesimo digitale”
A seguire gli interventi dei due direttori del Master, Monsignor Dario Edoardo Viganò ed Emilio Carelli che hanno sottolineato l'importanza della formazione professionale dei giornalisti in questa era di profonda trasformazione dei mezzi di comunicazione. Una professione nuova quella del giornalista multimediale arriva a dire Carelli, già direttore di Tgcom e SkyTg24, che continua a richiedere profondo impegno ma che se trova la passione diventa il mestiere più bello del mondo.

Il corso – Parte così il percorso formativo dei 26 giovani laureati che, guidati dal tutor Marcello Presicci, giornalista esperto di new media, potranno avvalersi di insegnanti d'eccezione tra cui Lucia Annunziata, Enrico Mentana, Mario Giordano, Giulio Anselmi, Marco Montemagno, Marco Pratellesi, Greg Burke, Guido Scorza, Marcello Sorgi, Riccardo Luna, Gianni Di Giovanni, Carlo Maria Medaglia, Eric Gerritsen e Paolo Boccardelli.
Alle lezioni teoriche seguiranno esercitazioni pratiche che forniranno agli specializzandi anche gli strumenti fondamentali per generare contenuti video e testo utilizzando il linguaggio proprio del web. A seguire, uno stage presso le più importanti realtà dell’informazione digitale: Huffington Post Italia, YouUniversalMedia, Tgcom.it, SkyTg24 e Google.

Una buona notizia per il giornalismo online, dunque quella di ieri. Passo dopo passo, si comincia ad affermare e viene riconosciuto ufficialmente un nuovo modo di fare giornalismo, un altro modo: quello online. Che non si vada più a confondere con la stampa e tanto meno con la TV. Che non venga percepito come antagonista o sminuito perché facilmente accessibile e spesso gratuito. Un nuovo mestiere che trovi la giusta identificazione nella contrattualistica e l'adeguata rappresentazione a livello sindacale. Che sia adeguatamente regolamentato ed equiparato agli altri media nella distribuzione delle agevolazioni. Un nuovo mestiere che si fa largo e che come tale necessita di una adeguata professionalità.

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