Buco di Montefalco, la Cgil: "I numeri del declino della città"

Buco di Montefalco, la Cgil: “I numeri del declino della città”

Redazione

Buco di Montefalco, la Cgil: “I numeri del declino della città”

Sab, 13/03/2021 - 09:45

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Dallo spopolamento al reddito medio: il quadro della situazione

Il buco dei conti di Montefalco, un disavanzo accetta di 4,2 milioni di euro, rischia di mettere in crisi un sistema produttivo importante e produttivo e aggrava la sua situazione. L’allarme è della Cgil che, con il segretario provinciale dello Spi Cgil Mario Bravi e con Angelo Scatena, responsabile della zona Foligno – Spoleto – Valnerina, mettono nero su bianco i numeri.

“Le disgrazie non vengono mai da sole”

Un vecchio detto popolare, purtroppo confermato dai fatti, recita “le disgrazie non vengono mai da sole” – dicono – A Montefalco ne abbiamo una conferma diretta: il cosiddetto “buco” di bilancio e di disavanzo vede in questi giorni l’indagine della procura generale della Corte dei Conti. Si tratta di un disavanzo, accumulato nei 10 anni in cui la attuale presidente della Giunta Regionale, Donatella Tesei, era il sindaco della ridente cittadina, non a caso definita “Ringhiera dell’Umbria. Quattro milioni e 200 mila euro di “buco” sono una cifra enorme, per un comune di poco più di 5 mila abitanti. Un disavanzo comunale, che è addirittura superiore all’ammontare del bilancio stesso. Questo sta provocando una situazione talmente delicata e difficile, al punto tale che ancora non è stato approvato il bilancio 2020. Una situazione che pagano i cittadini con tasse e prelievi fiscali, al di fuori di ogni razionalità. Un dissesto di bilancio, che si aggiunge alla già precaria situazione economica e sociale del comune“. 

Gli abitanti

I numeri di Bravi e Scatena sono questi: “gli abitanti sono passati da 5.676 del 2012 agli attuali 5.483, con una perdita del 3,4%. L’indice di vecchiaia è salito al 249%, la popolazione al di sopra dei 65 anni sfiora il 30% (siamo al 28,1%) e gli ultra 80 enni stanno al 9,9%. Il tasso di natalità è sceso al 6,9, mentre quello di mortalità è salito al 13,4“.

Il reddito medio

Il reddito medio dei cittadini di Montefalco – riferisce la Cgil – è di 18.147 euro lordi annui, inferiore di 700 euro rispetto alla media regionale e di oltre 2 mila euro, rispetto a quello medio nazionale.  403 montefalchesi percepiscono l’indennità di accompagnamento, mentre l’importo medio mensile lordo delle pensioni di vecchiaia è di 931 euro mensili, il 9% in meno rispetto alla media regionale e ben il 17% in meno rispetto alla media nazionale.

Un incontro per uscire dalla crisi

I depositi bancari medi pro capite, a Montefalco corrispondono a 7.064 euro, il 30% in meno rispetto alla media regionale, e il 60% in meno rispetto alla media nazionale. Per quanto riguarda il tessuto delle imprese, abbiamo una netta prevalenza delle micro imprese (tra 0 e 9 dipendenti), che rappresentano e occupano il 70,8% dei lavoratori dipendenti. Questo dato della estrema frantumazione delle imprese, si riverbera sui livelli salariali, che sono bassissimi: 17.586 euro lordi annui a Montefalco, 20.651 in Umbria e 26.772 in Italia. Questa situazione non può essere messa sotto il tappeto, richiede un confronto anche con il sindacato. Un incontro richiesto da tempo da CGIL-CISL-UIL“.

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