Brunori Sas incanta San Gemini con la musica d'autore e il "Poveri Cristi Tour" - Tuttoggi.info

Brunori Sas incanta San Gemini con la musica d'autore e il “Poveri Cristi Tour”

Redazione

Brunori Sas incanta San Gemini con la musica d'autore e il “Poveri Cristi Tour”

Dom, 28/08/2011 - 13:21

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Luca Biribanti
Dopo poche canzoni Dario Brunori si rivolge così al pubblico: “Certo che un concerto con le sedie non si può proprio vedere, e visto che non vedo un reparto geriatria nei dintorni, mettetele via e venite sotto al palco per farmi sentire la vostra energia”. Nessuno se lo lascia ripetere 2 volte e la piazzetta di Palazzo Vecchio di San Gemini comincia a vivere la serata interagendo con uno dei cantautori più interessanti del panorama musicale italiano. Lui, Brunori, ama sempre parlare con il pubblico, scherzare, col suo repertorio di “battute di bassissimo livello” come lui stesso le definisce. Autoironico, senza prendersi sul serio, ma con la convinzione di suonare una musica che arriva al cuore. Lui che è scappato dalla provincia cosentina per sperimentare nuove tecniche musicali in Toscana, dove ha dato vita al progetto Brunori S.a.s., senza mai rinnegare il gusto e l'interesse per gli aspetti più semplici e intimi della vita di provincia: la scuola, la religione, il sesso, le ragazze, l'amore, senza “sovrastrutture intellettuali”. Nascono così le canzoni di “Vol.1”, ispirate a un mondo anni '90: Nanà, Guardia 82, Paolo, Italian Dandy. Con un occhio che guarda la retrospettiva degli anni '60, a cantautori come Rino Gaetano, Ivan Graziani, Sergio Caputo, ma anche Modugno e Celentano. A distanza di 2 anni dal pluripremiato album, Premio Ciampi 2009 come miglior esordio, Targa Siae/club Tenco 2010 come miglior esordiente, ecco che Brunori presenta il “Vol. 2” per “Poveri Cristi Tour”. C'è un cambiamento deciso in questa seconda opera del cantautore: da un mondo introspettivo e intimo, passa il suo sguardo ironico e critico sulla realtà delle vite altrui, riuscendo a cogliere i vari 'caratteri' tipici della società italiana. Applauditissima la romantica “Fra milioni di stelle”, la dolce “Lui, lei, Firenze”. I 'poveri cristi' sono 'Mario', 'Bruno', piccoli eroi, o antieroi, quasi kafkiani, a volte inetti, a volte incapaci di compiere gesti o azioni per dare una svolta alla propria vita come gli 'idioti' di dostoevskijana memoria. Sembra che Brunori non trovi una via di fuga alla condizione dell'uomo, forse colpa della provincia, forse colpa del fato, ma lo sguardo critico e allucinato sulla realtà offre un punto di vista privilegiato per uscire dalla propria condizione di 'normalità'.
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