BRUNINI AL SENATO, IL CODICE ETICO DEL PD, LA LINGUA ITALIANA E LA VOGLIA DI.... PUBBLICITA’ - Tuttoggi.info

BRUNINI AL SENATO, IL CODICE ETICO DEL PD, LA LINGUA ITALIANA E LA VOGLIA DI…. PUBBLICITA’

Redazione

BRUNINI AL SENATO, IL CODICE ETICO DEL PD, LA LINGUA ITALIANA E LA VOGLIA DI…. PUBBLICITA’

Gio, 21/02/2008 - 00:01

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di Asinari, Fontana, De Gregorio e Jacob

“Il 19 febbraio è apparso un articolo sul Vostro giornale on-line nel quale si leggeva che la Segreteria del PD di Foligno e Spoleto vorrebbe candidare il sindaco di Spoleto Massimo Brunini nelle liste per il Senato della Repubblica. Risulta però che il sig. Massimo Brunini sia stato di recente rinviato a giudizio nell'ambito del processo che riguarda il gravissimo disastro ambientale di Poreta. Ovviamente ogni cittadino è innocente fino a prova contraria. Tuttavia, se vale quanto va ripetendo (vedi anche la trasmissione televisiva “Anno Zero” del 7/2/08) da settimane il vicesegretario del PD Franceschini, il sig. Massimo Brunini non dovrebbe essere candidato in alcuna lista elettorale riconducibile al PD. Inoltre, secondo il Codice Etico dello stesso partito, pubblicato alla pagina (clicca qui), al punto 5 si legge che ” le donne e gli uomini del Pd si impegnano a non candidare,…coloro nei cui confronti,… sia stato… emesso decreto che dispone il giudizio”. Speriamo che i dirigenti PD vogliano applicare anche in questo caso le regole che si sono dati, onde evitare che qualche maligno possa pensare che ci sia qualcuno in cerca di immunità parlamentare… e soprattutto per non macchiare già sul nascere il nuovo partito. Alessandro Asinari di San Marzano, Francesca Fontana, Daniela de Gregorio, Michael Jacob”

Ma quanto fa paura Massimo Brunini? E’ l’interrogativo che mi assale da quando ho letto le due mail a firma dei quattro lettori, arrivate nel giro di 9’ netti. Bravi ad usar la penna come il fioretto, ma pare molto meno ad interpretare la lingua italiana.

Lungi voler difendere Brunini – che su queste colonne non è stato risparmiato quando gli è toccato (meglio evidenziarlo, prima che ‘qualche maligno’….) – ma il ‘taglia e cuci’ dei quattro incuriosisce a leggere il Codice Etico adottato dal Pd.

Per quanto ne ho capito – io che non insegno, nè scrivo libri, nè posso vantare un cognome altisonante – mi pare proprio che la situazione giudiziaria del primo cittadino di Spoleto sia compatibile con il Codice piddiano.

I quattro hanno infatti omesso di riportare (vedi sotto) che per il Piddì è incandidabile chiunque sia anche rinviato a giudizio ma per “un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro”.

Reati e ipotesi di reato che non sono stati mai ascritti al sindaco e che non c’azzeccano nulla con la vicenda in corso per il noto Ipposcandalo (sul quale si attende ancora il primo grado di giudizio).

Fermo restando che sono personalmente più propenso al rispetto del “Codice del diritto”, quello della Legge per intenderci, che ai Codici etici, penso anch’io che vada urgentemente cambiata la normativa sui requisiti necessari per la candidatura ad ogni incarico pubblico. Sì da non veder più in Parlamento, come in un consiglio comunale o in un esecutivo qualunque di natura elettiva, uomini e donne dalla fedina penale sporca.

Ma torniamo alle mail, con la doverosa premessa che l’unico giornale on line ad aver anticipato l’eventuale candidatura al Senato di Brunini è stato Tuttoggi.info.

Ebbene quella pubblicata è arrivata alla redazione alle 15.47. Nove minuti prima, però, ne era stata postata un’altra, pressochè identica, tranne per che per la prima riga dove la frase “è apparso un articolo sul Vostro giornale” era modificata in “….un articolo su un quotidiano on line”. Un semplice refuso? Macchè. I quattro hanno fatto del loro commento al nostro articolo, una sorta di comunicato stampa inviato a destra e manca, come è emerso in serata su un altro sito internet.

Insomma, per paura di non trovar spazio su tutti i quotidiani e siti del comprensorio, i ‘nostri’ hanno attuato la censura del nome della testata che aveva dato la fastidiosa notizia.

Voglia di pubblicità, ansia da ‘massacro’ politico o magari – come potrebbero pensare i maligni – una trovata in vista delle prossime elezioni amministrative?

Niente di tutto questo, c'è da gurarci.

Ma allora per favore, o i documenti si riportano integralmente o si torna a imparare la lingua italiana.

Ne sarebbe contenta anche il sottosegretario all'Interno Marcella Lucidi, che quel Codice Etico l’ha scritto di pugno.

Carlo Ceraso

CONDIZIONI OSTATIVE ALLA CANDIDATURA E OBBLIGO DI DIMISSIONI

1. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato:

a) emesso decreto che dispone il giudizio;

b) emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione;

c) emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento;

per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

2. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, ricorra una delle seguenti condizioni:

a) sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva ovvero a seguito di patteggiamento, per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di concussione;

b) sia stata emessa sentenza di condanna definitiva, anche a seguito di patteggiamento, per reati inerenti a fatti che presentino per modalità di esecuzione o conseguenze, carattere di particolare gravità;

c) sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, previste dalla legge antimafia, ovvero siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della medesima normativa;

3. Le condizioni ostative alla candidatura vengono meno in caso di sentenza definitiva di proscioglimento, di intervenuta riabilitazione o di annullamento delle misure di cui al comma 2 lett. c).

4. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito:

a) i proprietari o coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano a livello nazionale nel settore della informazione, ovvero il loro coniuge, parenti o affini;

b) i proprietari ovvero coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano nel settore della informazione a livello locale, nel caso in cui l’organo di garanzia territorialmente competente previsto dallo Statuto accerti che per il rilievo dell’attività dell’impresa si possa determinare un sostegno privilegiato a loro esclusivo vantaggio.


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