Cronaca

Borgogiglione nuovo blitz, avviso di garanzia agli ex vertici Tsa

C’è una nuova inchiesta nata da quella che la direzione distrettuale antimafia ha fatto su Gesenu ed è in procinto di chiudere. Ad essere finiti nel registro degli indagati sono tre degli stessi manager già inquisiti nella maxi inchiesta del sostituto procuratore Valentina Manuali: Giuseppe Sassaroli – che venne arrestato ai domiciliari nell’autunno dello scorso anno -, Luca Rotondi e Luciano Sisani. Ai tre la Dda, che ha aperto un nuovo fascicolo nel 2017, adesso viene  contestata la truffa aggravata ai danni dello Stato in riferimento alla gestione della “condensa”, un “rifiuto speciale potenzialmente pericoloso” che viene prodotto dall’impianto di biogas di Borgogiglione, gestita da Tsa.

Secondo l’accusa, che ha portato ad una accurata ispezione del Corpo forestale dello Stato a Borgogiglione martedì scorso, la condensa sarebbe stata smaltita con il percolato, “dopo essere stata illecitamente miscelata con esso, procurando alla società l’ingiusto vantaggio derivante dal risparmio di costi del corretto smaltimento di un rifiuto potenzialmente pericoloso”.

Per la procura inoltre gli indagati avrebbero omesso di separare le linee di captazione del biogas nel complesso impiantistico di Borgogiglione inducendo in errore il Gestore Servizi energetici che eroga incentivi previsti solo per una delle due linee. Per l’accusa avrebbero dunque avuto l’ingiusto vantaggio di percepire contributi che non avrebbero dovuto percepire. Durante il blitz della scorsa settimana ai tre indagati – difesi dagli avvocati Brunelli, Di Mario e Corbucci – è stato notificato l’avviso di garanzia. Contestualmente l’inchiesta madre si sta avviando alla chiusura con un avviso di conclusione delle indagini che dovrebbe essere imminente.