Quasi tremila persone hanno visitato, in tre giorni, alcuni dei musei più importanti della città del Festival: lo confermano i dati che si riferiscono all’affluenza dei visitatori durante il weekend del primo maggio: il numero complessivo delle presenze accreditate è di 2758 ingressi. Dopo i risultati di rilievo registrati per le visite alla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, il trend eccellente di visitatori e turisti viene confermato anche per Rocca, Casa Romana, Palazzo Collicola e Museo del Tessuto.
I dati raccolti ed elaborati da SISTEMA MUSEO parlano di quasi duemila visitatori per Rocca Albornoziana e Museo Nazionale del Ducato. Sono stati esattamente 1.978 gli ingressi in tre giorni (da venerdì 1 maggio a domenica 3) nel Museo, servito dalla mobilità alternativa tramite scale mobili ed ascensori. Ospitato dal 2007 negli ambienti interni alla fortezza, il Museo raccoglie, su due livelli, opere e materiali, esposti secondo un principio cronologico, che testimoniano la vitalità artistica e la sostanziale unità culturale del vasto territorio conosciuto per secoli col nome di Ducato di Spoleto, in un periodo storico compreso tra il IV e il XV secolo d.C.
780 invece sono stati gli ingressi ai musei comunali della città, e cioè la Casa romana, Palazzo Collicola e il Museo del Tessuto, sempre nel periodo considerato per la Rocca, nel weekend quindi dal primo fino al tre maggio. Gratuiti per i residenti, i tre musei raccolgono testimonianze preziose del patrimonio storico-artistico della città. Palazzo Collicola Arti Visive, sotto la direzione artistica di Gianluca Marziani, ospita la notevole collezione di arte moderna e contemporanea. La casa Romana, scoperta da Giuseppe Sordini nel 1885 e scavata tra la fine dell’Ottocento e il 1914, appartenne ad un personaggio economicamente e socialmente rilevante nella Spoleto del I sec. d.C ed è una pregevole abitazione signorile il cui schema architettonico riflette quello classico delle abitazioni patrizie romane. Formatosi negli anni grazie anche a generose donazioni effettuate da collezionisti, il museo del Tessile e del Costume raccoglie invece manufatti dal XIV al XX secolo.