L'assessore Giuli ""Abbiamo voluto mantenere un presidio e una fiammella nella cupezza di questo periodo”
“Abbiamo voluto mantenere un presidio e una fiammella nella cupezza di questo periodo” con queste parole l’Assessore alla cultura Andrea Giuli ha aperto la conferenza stampa di questa mattina, per annunciare l’apertura di “Boom”, una mostra dedicata a pubblicità e design negli anni ’60 e ’70. La mostra, che rievoca il periodo del miracolo economico italiano, sarà aperta al pubblico da sabato 31 ottobre al 30 gennaio del 2021.
Rispettate le norme sanitarie
Vista la criticità del momento il biglietto avrà un costo esiguo (solamente tre euro) e gli ingressi saranno, per ovvie ragioni, contingentati. La speranza è che la cittadinanza risponda positivamente all’iniziativa.
Le opere
All’interno della mostra saranno inoltre presenti una grande varietà di opera, dalla Pop Art alla Optical Art. Presenti almeno tre postazioni video per analizzare il linguaggio pubblicitario in TV e una piccola sezione dedicata ad Amedeo Testa, fiore all’occhiello tra i pubblicitari.
“Volevamo presentarci con questa mostra alla città – sottolinea il Presidente Carlo Terrosi – poiché è molto semplice. Non c’è bisogno di essere un critico d’arte per poterla ammirare. Dopo l’inaugurazione prevista sabato si terrà una conferenza stampa (domenica 1 novembre alle 17) che potrà essere seguita sulla pagina Facebook del Caos”.
Prossimi progetti
La mostra appare come il primo di una serie di progetti che, nonostante l’emergenza sanitaria, “Le Macchine Celibi” sperano di riuscire a portare avanti, partendo proprio da un ripensamento dell’esposizione permanente per valorizzare la visione di Terni nel Novecento, a cui saranno affiancate una serie di esposizioni temporanee legate comunque alla collezione.
Il bilancio
“Nonostante la diffusione della pandemia, le difficoltà logistiche e tutto ciò che ne consegue possiamo affermare che almeno 20 mila persone si sono affacciate tra il Caos e gli eventi estivi all’anfiteatro. Un risultato assolutamente positivo” – Ha spiegato Terrosi.
Il Fat
Tutto ciò senza contare le presenze al Fat, ristorante/cocktail bar situato all’interno del caos. La sua offerta basata principalmente su serate legate ad eventi (in particolare concerti) ha subito un duro contraccolpo dovuto agli ultimi Dpcm. Tuttavia la voglia di reinventarsi non manca ed è proprio Andrea Leonardi a parlare di “Non ci resta che pranzare”, stravolgendo le abitudini del locale per far fronte con coraggio al difficile momento.
di Alessia Marchetti