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Bollo auto storiche / ACI per lista chiusa / In Umbria attesa decisione

Un provvedimento che ha letteralmente spaccato l’Italia, e sul quale la Regione Umbria sta ancora lavorando: parliamo del bollo sulle auto storiche, ultraventennali ma comunque con meno di 30 anni, che, con l’entrata in vigore della Legge di Stabilità, è tornato in vigore. Non in tutto il paese però verrà applicata la stessa “scure”: in Liguria, ad esempio, è sempre più concreta l’ipotesi esenzione. La legge, dunque, che nel frattempo è entrata in vigore, rimanda alle amministrazioni locali la decisione finale, rendendola attuativa per sussidiarietà. Dal canto suo l’ACI aveva presentato una propria alternativa, ossia quella di creare una lista chiusa. Alternativa che era rimasta tuttavia solo un’idea, scatenando tra l’altro molte polemiche.

Bollo auto storiche, salvare quelle ventennali dalla tassa piena

In Umbria – Abbiamo motivo di credere che la Giunta regionale stia lavorando a un provvedimento legislativo che limiti il più possibile gli effetti nefasti della scure governativa sui bolli per le auto ultraventennali. Sarebbe un intervento più che opportuno che ci metterebbe in sintonia con altre regioni che già hanno provveduto in varie forme a tutelare il valore culturale e collezionistico del patrimonio di veicoli storici della regione”. Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv), torna a chiedere chiarezza in merito al caos normativo e burocratico riguardo al bollo per auto storiche, sollecitando un pronunciamento da parte della Giunta regionale.
Oggi probabilmente – aggiunge Dottorini, che nella sua nota fa riferimento alla sua carica di presidente di Umbria Migliore – ci si rende conto dell’errore commesso a suo tempo nel bocciare la mia proposta tesa a svincolare la legislazione regionale da quella nazionale, mantenendo in questo modo la possibilità di difendere le agevolazioni previste per i possessori di autoveicoli storici. Ci risulta, tuttavia, che la Giunta stia lavorando per trovare soluzioni al problema, magari modificando la vecchia ‘tassa di circolazione storica’ (auto € 25,82 – moto € 10,33), in una ‘tassa di possesso storica’, individuando tariffe scaglionate in base alla potenza in kilowatt del veicolo storico ventennale (auto e moto). Il tutto tenendo conto del gettito che dovrà essere garantito al bilancio della Regione. Vedremo cosa uscirà fuori. Per quanto ci riguarda, rimaniamo fermi nel sostenere che un intervento risulta inevitabile e che questo debba valere anche per le prime mensilità del 2015, se non altro per evitare un contenzioso che si preannuncia molto forte, anche perché è tuttora in vigore quella legge regionale da me fortemente voluta nel 2007”.
Dottorini è infine intervenuto a riguardo affermando che “resta fermo che se la Giunta non provvederà con una norma specifica, io stesso presenterò in sede di discussione della manovra finanziaria regionale un emendamento a tutela dei contribuenti umbri, come fatto nel dicembre scorso grazie alla collaborazione del professor Calvieri e dell’ingegnere Di Bello. Credo che questa volta non sarà così semplice voltare le spalle a migliaia di collezionisti umbri che stanno semplicemente chiedendo un provvedimento di giustizia”.

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