Nuovi strumenti per controllare gli appalti in tutte le loro fasi, ed evitare situazioni di infliltrazioni come nel caso dei cantieri sequestrati a Ponte San Giovanni perché risultati in mano alla camorra. Questa l'ipotesi emersa oggi dall'audizione del sindaco di Perugia Wladimiro Boccali di fronte alla commissione regionale d'inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata.
“Dall'audizione con il sindaco Boccali sono uscite nuove strategie per combattere le infiltrazioni mafiose nel capoluogo e in tutta la regione”, ha detto Paolo Brutti, presidente della commissione, dopo l'incontro con il primo cittadino di Perugia e presidente dell'Anci regionale.
Secondo quanto riferito da Brutti, “il comune deve essere messo nelle condizioni di smascherare gli artifici delle organizzazioni criminali, intenzionate solo al riciclaggio di denaro sporco. Nel caso del cantiere sequestrato a Ponte San Giovanni occorre che il controllo si estenda a tutti gli aspettti, compresi i passaggi di proprietà stipulati sotto forma di preliminari di vendita, i quali debbono essere comunicati alle autorità comunali”.
“In generale, -ha detto Brutti- occorre insistere sull'accorpamento delle stazioni appaltanti e sulla tracciabilità dei pagamenti e dei materiali utilizzati in cantiere”. Brutti ha infine anticipato la prossima sottoscrizione di un protocollo tra regione e comune, per l'istituzione e la messa in opera di tali misure preventive. (fda)