Atteggiamenti insoliti e strani segni sul corpo. Questo hanno notato i compagni di classe di un ragazzo di Gubbio, che hanno subito riferito a un insegnante lo strano comportamento dell’amico. Non sarebbe un semplice gesto di “ribellione adolescenziale” quanto un caso di vittima del cosiddetto “Blue Whale”, il “gioco” virtuale che nasce dal web e che, attraverso 50 regole da seguire, istiga i giovani a gesti di autolesionismo (tipico quello di incidersi tagli sulla pelle che disegnino la forma di una balena) fino alla pericolosa deriva del suicidio (con un tuffo da un edificio molto alto).
Questa pratica brutale e spietata, nata in Russia, conta già oltre 150 vittime accertate approdando recentemente anche in Italia e, a quanto pare, anche in Umbria. Nel caso eugubino, dopo la segnalazione dei compagni, docenti e famiglia si sono subito rivolti ai Carabinieri della locale Stazione, che stanno monitorando la situazione con particolare attenzione.
Con gli accertamenti del caso specifico, i militari si muoveranno anche per cercare di risalire agli eventuali “curatori”, personaggi misteriosi che, dietro le quinte della rete, dettano e impongono alla vittima di turno le prove da affrontare, ed eventuali complici, dato che la “prassi” spesso prevede che alcuni coetanei debbano documentare l’adempimento delle regole con un video.
Fortunatamente le confessioni del giovane agli amici, l’intervento tempestivo e congiunto di compagni di scuola e docenti, hanno evitato che il minorenne portasse a termine le 50 tappe che conducono all’obiettivo finale, quello che porta a farsi del male e a togliersi la vita. L’unica via d’uscita da questo incubo che corre in rete, infatti, resta solo la denuncia alle autorità. Riferire comportamenti insoliti e pericolosi ad insegnanti e genitori può risultare, come in questo caso, fondamentale nell’aiutare un compagno e salvargli addirittura la vita.