Dopo quello del 17 giugno la città torna al buio per mezz'ora anche lo scorso 9 luglio "Cause esterne in entrambi i casi"
Non è la prima volta che accade ma il blackout del 9 luglio scorso – il secondo in appena 20 giorni – ha lasciato varie perplessità a Città di Castello.
Gli ultimi disservizi elettrici hanno riguardato l’intero centro storico tifernate martedì, tra le 22.30 e le 23, quando case private, esercizi pubblici e strade sono improvvisamente rimasti al buio.
Può accadere certo, se non fosse che proprio a metà giugno (il 17) un altro blackout aveva riguardato molte più zone (anche periferiche) della città. Quella volta Enel – che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione – aveva riferito come una ditta avesse tranciato alcuni cavi elettrici interrati in via delle Terme, con l’azienda intervenuta sul posto per ripristinare il servizio con una soluzione provvisoria, attraverso bypass temporanei da linee di riserva cosiddette controalimentanti, per poi eseguire gli scavi per i ripristini definitivi nei giorni a seguire (per i quali era stato necessario addirittura interrompere il traffico)
Per il secondo blackout di martedì scorso Enel ha reso noto che si è trattato di interventi urgenti, anche in questo caso, in seguito ad un danneggiamento delle linee, nello specifico di un cavo interrato della linea elettrica Montedoro, negli immediati pressi delle mura cittadine. Pure la causa – secondo quanto riferito – sarebbe stata esterna come la prima volta, ovvero “da sollecitazione elettromeccanica“. I tecnici dell’azienda elettrica sono intervenuti la stessa sera e hanno ripristinato il servizio nel giro, come detto, di 30 minuti, per poi procedere subito anche agli scavi e alla riparazione definitiva.
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