di Legambiente Spoleto
In data 12/11/2011 le associazioni Legambiente Spoleto, Italia Nostra, Comitato Rifiuti Zero e la cittadinanza apprendono dalla stampa locale che l'iter procedurale relativo agli impianti a biomasse di Madonna di Lugo è definitivamente terminato, con tanto di placet da parte della Regione Umbria.
A questo punto viene spontaneo chiedere all' Assessore Lisci quando l’iter si è concluso.
C’è chi insinua che tale data sia precedente al 26/06/2011, prima e ultima riunione della Commissione Tecnica, o addirittura dell'incontro al bocciodromo di San Giacomo (09/05/2011) , non sarebbe “corretto” nei confronti delle persone che in questi mesi hanno lavorato e sperato di trovare spazi di partecipazione.
La data di chiusura dell'iter burocratico è importante per l'applicabilità del recente Regolamento Regionale, il quale impone un importante vincolo all'approvvigionamento delle biomasse per gli impianti di potenza superiore a 50 kWe.
Infatti, al fine di minimizzare le emissioni di sostanze inquinanti e gas serra, per ciascuna tonnellata di materiale combustibile trasportato, non si dovrebbero superare i 6 kg di CO2.
Questa condizione, in sostanza, impone una distanza limite al riperimento delle biomasse. Ciò significa, per esempio, che da Spoleto si potrebbe arrivare a nord fino a Città di Castello e a sud a Fiano Romano, non certo in paesi europei come dichiarato nella Relazione Tecnica dalla Ditta installatrice dell'impianto.
Si potrebbe pensare quindi di reperire l'olio vegetale direttamente in Umbria; sulla base dei dati di consumo dichiarati dalla Ditta installatrice dell'impianto risulterebbero necessari, ad esempio, circa 4160 ettari coltivati a colza su una superficie agricola utilizzata totale dell'Umbria pari a circa 6500 ettari (5° censimento ISTAT). E' evidente quindi che il nuovo Regolamento Regionale difficilmente avrebbe permesso la realizzazione di tale impianto. Anche in questo caso per azzittire le male lingue sarebbe importante che l'Assessore Lisci dichiarasse che alla data del 05/08/2011 il progetto era cantierabile , completo di ogni autorizzazione.
Oltre agli aspetti legati agli impianti di coogenerazione, altro nodo da sciogliere è la richiesta di ampliamento dello stabilimento oleario.
Tale intervento impone la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), un iter burocratico il cui obiettivo principale è valutare gli effetti ambientali dei piani o dei programmi, prima della loro approvazione, durante ed al termine del loro periodo di validità. Altri obiettivi della VAS riguardano sia il miglioramento dell'informazione della gente sia la promozione della partecipazione pubblica nei processi di pianificazione-programmazione. In quest'ottica le Associazioni scriventi ricordano alle Autorità Comunali che la città di Spoleto ha aderito alla Carta di Aarhus e si è fatta promotrice dell'Agenda 21 Locale e che ha l'ambizione di certificarsi EMAS.
Si sollecita quindi il Comune ad utilizzare tutti gli strumenti in suo possesso al fine di permettere ai cittadini di essere informati preventivamente così da poter partecipare attivamente ai processi decisionali riguardanti il proprio territorio, attraverso la convocazione di un'assemblea pubblica e, magari, si riconvochi la commissione tecnica come chiesto da oltre due mesi dalle associazioni.