Cronaca

Biodigestore, Legambiente lo sostiene a attacca i ‘capi popolo che raccontano bufale’

Non si spengono i riflettori sulla questione Biodigestore: la guardia resta alta, ma rispetto ai toni apocalittici ed all’allarmismo sociale dei primi giorni, via via la questione sta rientrando nei binari di un confronto civile, basato su nozioni scientifiche e l’intervento di tecnici esperti.

Non a caso, a scendere in campo in maniera ufficiale, è direttamente la Legambiente dell’Umbria, che condanna senza appello e con durezza, quelli che definisce senza mezzi termini come “alcuni capopolo che hanno parlato perfino di leucemie causate dall’impianto, inversione termica dovuta alla combustione, che oltre all’eccentricità tecnica – ironizza il vicepresidente Mauro Zarra, ingegnere ambientale – si dimentica il fatto che non vi sono combustioni, un vero e proprio repertorio di bufale e strafalcioni”.

“Paura e rabbia purtroppo vengono alimentate ad arte  – incalza Legambiente – con il fine di raccogliere poi frutti in sede elettorale, a totale discapito di una vera e sana discussione sull’importante tema della gestione dei rifiuti. Il comitato di protesta spara a zero – prosegue ancora Zarra, a nome della principale associazione ambientalista italiana –   talvolta a ragione, talvolta con argomenti veramente assurdi e privi di alcun fondamento scientifico”. Chiarissimo il riferimento, tra l’altro, alle posizioni espresse dal presidente Wwf Perugia, già coordinatore del Movimento Cinque Stelle di Foligno.

“L’aspetto da evidenziare invece, è che l’impianto di biodigestione e compostaggio di Casone può dare un contributo positivo alla gestione dei rifiuti organici dei comuni dell’ambito territoriale di Foligno, Spoleto e Valnerina – spiega il vicepresidente umbro di Legambiente – soltanto se sarà avviata una raccolta differenziata della frazione organica di qualità, con il sistema porta porta, e con controlli monitorati puntualmente, non come viene fatta ancora oggi – fa notare – con i cassonetti stradali dove si mescolano, senza controlli, rifiuti di ogni tipo”.

Legambiente propone formalmente di istituire un comitato di controllo costituito da cittadini e istituzioni per tutta la durata di gestione dell’impianto, nonché di rendere attivo ed interattivo il portale web, già esistente, fornendo informazioni dettagliate e riferimenti scientifici utili ai cittadini che vogliono approfondire il tema.