Il piccolo Alex ucciso dalla madre a Po' Bandino, Katalin condannata a 20 anni di reclusione in carcere più 3 in una struttura psichiatrica
Venti anni di reclusione in carcere e poi altri 3 all’interno di una rems (vale a dire la struttura detentiva per malati psichiatrici): questa la condanna emessa mercoledì pomeriggio dalla Corte d’assise di Perugia nei confronti di Erzsebet Katalin Bradacs, la 46enne ungherese accusa di aver ucciso a coltellate il figlio Alex Juhasz, di 2 anni. Per i giudici si è trattato di “omicidio premeditato”, ma le è stato riconosciuto anche un vizio parziale di mente. Da qui la pena a 20 anni, mentre la pubblica accusa (rappresentata dal pm Manuela Comodi) ne aveva chiesti 30.
I difensori della donna, gli avvocati Luca Maori ed Enrico Renzoni, avevano invece puntato sulla sua non imputabilità, richiesta però non accolta. I giudici hanno anche riconosciuto una provvisionale di 350mila euro nei confronti del padre del piccolo Alex, Norbert Juhasz, costituitosi parte civile nel processo.
Il bimbo era stato ucciso a coltellate il 1 ottobre del 2021 a Po’ Bandino, frazione di Città della Pieve al confine con la Toscana. Una tragedia che aveva sconvolto la comunità locale: dopo aver accoltellato il piccolo Alex, la madre Katalin era entrata in un supermercato, adagiando il suo corpo insanguinato sulla cassa e chiedendo aiuto. Per il piccolo non c’era ormai però più nulla da fare. La donna – si era poi appreso – nel frattempo aveva anche inviato delle foto del piccolo ricoperto di sangue a familiari ed amici in Ungheria. Ed era da quelle terribili immagini che il papà del bimbo – come aveva raccontato in un’intervista a Tuttoggi.info – aveva appreso l’accaduto.
La donna avrebbe agito proprio per “vendetta” nei confronti del padre di Alex: all’uomo ne era stato infatti disposto l’affidamento una decina di giorni prima. Katalin però era scappata con il piccolo in Italia, a Chiusi, ospite di un amico. Poi il primo ottobre l’infanticidio, all’interno di una struttura abbandonata di Po’ Bandino, prima di portare il corpicino in un supermercato lì vicino.