Jacopo Brugalossi
E’ il giorno del dolore a Montecchio di Giano dell’Umbria, dove ieri sera poco prima delle 20 si è consumata la tragedia di Andrea Cerquiglini, il bimbo di 3 anni rimasto ucciso da un colpo che lui stesso ha esploso dalla pistola del padre, Antonio, di professione guardia giurata, che oggi è stato denunciato per omessa custodia dell’arma. Si tratta di un atto dovuto da parte degli inquirenti, ma che comunque mette ancor più a dura prova una famiglia già straziata dal dolore.
Nuovi esami – I Carabinieri di Spoleto, che indagano sulla drammatica vicenda, sono tornati oggi nella casa di Montecchio per effettuare ulteriori accertamenti, anche se la dinamica dei fatti sembrerebbe ormai esser delineata. Padre, madre e gli altri due figli di 4 e 8 anni al piano di sotto, pronti a cenare. Il piccolo Andrea che invece sale al piano di sopra, trova la pistola d’ordinanza del papà e comincia a maneggiarla. “E’ un bambino sveglio con la passione per le pistole”, avrebbe detto il genitore agli inquirenti che lo stavano interrogando subito dopo l’accaduto. Passano pochi secondi, poi lo sparo, che colpisce Andrea al volto non lasciandogli scampo. Tutte le testimonianze e le prove raccolte (anche con l’ausilio della scientifica) fino a questo momento vanno nella direzione di un drammatico incidente. Tuttavia, tra gli esami disposti dalle autorità nei confronti dei familiari di Andrea ci sarebbe anche quello dello “stub”, che accerta l’eventuale presenza di residui di polvere da sparo sulle mani.
Il dolore – Domani sarà il giorno dell’autopsia sul corpo del piccolo, la cui prematura scomparsa ha fatto sprofondare nel dolore la sua famiglia e l’intera comunità di Montecchio. Ieri sera il papà, poco dopo la tragedia, ha accusato un malore che ha costretto i sanitari a trasportarlo all’ospedale di Foligno, dov’è tutt’ora ricoverato (non in gravi condizioni). Il sindaco di Giano dell’Umbria Paolo Morbidoni, dopo aver rilasciato diverse dichiarazioni ai giornalisti che lo hanno raggiunto telefonicamente, ha ricordato Andrea attraverso una messaggio sul suo profilo facebook, che è stato condiviso e commentato da diversi utenti del popolare social network, tra cui la maestra d’asilo dello sfortunato bambino. Scrive il primo cittadino: “Cosa custodivi, angelo disattento? Spero che ti farai perdonare riservando ad Andrea il posto più bello nel paradiso dei bambini”.
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