E’ ancora sotto gli occhi di tutti la tragedia che si è consumata ieri pomeriggio sulle colline del folignate, quando un tranquillo e soleggiato pomeriggio di primavera si è trasformato in un dramma.
Greta, una bambina di tre anni, è stata ritrovata morta nella piscina di una villa disabitata, a qualche chilometro da casa. Quattro chilometri percorrendo la strada, per la precisione, o poco meno di due, scegliendo invece qualche sentiero.
La bambina amava i cani, in famiglia ne avevano tre: due labrador e un meticcio. Proprio la passione per i suoi amici a quattro zampe, le sarebbe stata fatale. Dopo pranzo l’uscita, l’allarme e il ritrovamento.
Il meticcio è tornato a casa e la mamma di Greta, che ha visto rientrare l’animale ha subito temuto il peggio. Gli altri due sono stati trovati bagnati e immobili a vegliare il corpicino. Stando ai graffi trovati sulla bimba, avrebbero forse provato anche a salvarla, di sicuro hanno atteso che i soccorritori la trovassero.
La dinamica sembra chiara ed è quella dell’incidente. Il lato su cui gli uomini del maggiore Alessandro Pericoli Ridolfini stanno indagando, va nella direzione delle responsabilità. Indagini a tutto campo in relazione a come una bambina di tre anni possa aver percorso, tutta quella strada. E ancora, su come si sia introdotta nella villa, se il cancello era stato lasciato aperto e se la piscina era custodita nella maniera corretta.
Aspetti che dovranno essere chiariti definitivamente. Intanto c’è attesa per l’esito dell’autopsia, che sarà eseguita a stretto giro. Ieri il medico legale Sergio Scalise Pantuso, ha certificato che sul corpo non c’erano segni di violenza.